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22/08/2001

PROTOCOLLO DI INTESA TRA SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA E REGIONE MARCHE. TRA GLI INTERVENTI, IL CENSIMENTO DEGLI ARCHIVI DEGLI EX OSPEDALI PSICHIATRICI

Da alcuni anni la Regione Marche e la Soprintendenza Archivistica regionale hanno avviato un programma di collaborazione per la tutela dei beni archivistici, culminato nel 97-98 con il Piano speciale Archivi e lo stanziamento in due anni di 900 milioni per gli archivi storici comunali. Proseguendo in questa azione di cooperazione tra istituzioni, per la valorizzazione e la tutela dei beni culturali , sancita anche nella legge regionale n.75 del 97 “Programmazione degli interventi finanziari nei beni e nelle attività culturali “, è maturato un protocollo di intesa tra Soprintendenza Archivistica e Regione – Centro per i Beni Culturali che rappresenta la naturale evoluzione del Piano speciale del 97. L’accordo, finalizzato allo sviluppo dell’organizzazione archivistica regionale, è stato recentemente recepito dalla giunta regionale e prevede un impegno di spesa di 30 milioni per l’anno in corso. Tre le principali azioni comuni di intervento previste: - anagrafe degli archivi e raccordo con la Direzione generale degli Archivi per la costituzione di un gruppo di lavoro al fine di creare una banca dati regionale; - censimenti e studi preliminari sugli archivi degli ex Ospedali psichiatrici – in linea con il progetto nazionale -; degli archivi delle Società operaie di mutuo soccorso, degli archivi diocesani e capitolari d’intesa con la CEM (Conferenza episcopale marchigiana); - - inserimento in rete per la consultazione di archivi storici comunali. “ Si tratta di un atto importante, non tanto dal punto di vista finanziario – ha commentato l’assessore alla Cultura, Carmela Mattei- ma per il significato di concretezza nella direzione della reale collaborazione fra istituzioni. La finalità, oltre a quelle di innalzare il livello delle prestazioni, assicurare migliori servizi ai cittadini, dare sistematicità e organicità ad un patrimonio potenzialmente illimitato, è di avere a disposizione uno strumento, il Tavolo di lavoro, per meglio definire ruoli e compiti delle amministrazioni coinvolte nel processo: Soprintendenza , Regione, Province, enti proprietari. Un ulteriore scopo è anche quello di supportare gli enti locali, in grande difficoltà ad assicurare interventi di conservazione di un rilevante patrimonio storico-archivistico, per garantire una gestione più funzionale degli archivi e la conservazione di documenti di grande valore che per mancanza di strutture idonee non sono fruibili. Anche per questo si è privilegiata l’informatizzazione dei dati, proprio per ampliare la fruizione pubblica di documenti di altissimo valore storico, per esempio, risalenti al basso medio evo. Mi sembra importante inoltre –ha proseguito l’assessore- segnalare la novità del censimento degli archivi degli ex Ospedali psichiatrici, un progetto nazionale che collima nelle finalità con quello regionale rivolto alla valorizzazione dell’identità storico-sociale-culturale dell’ultimo cinquantennio della nostra regione. C’è infatti una rinnovata attenzione in progetti rivolti all’identificazione e alla tutela degli archivi del Novecento, tra i quali rivestono particolare importanza quelli aziendali, privati e dell’associazionismo mutualistico che ha visto ampia e capillare diffusione anche nelle Marche. “ (ad’e) Le Marche si caratterizzano per la presenza sul territorio di un ricco patrimonio archivistico non statale, pubblico e privato. I comuni, in maggior parte di piccole dimensioni, conservano archivi storici di rilevante interesse per qualità e quantità, con complessi documentari di età basso medievale e moderna. Oltre 40 sono gli archivi comunali per i quali la Regione ha recentemente sostenuto interventi di riordino e inventariazione da parte di personale di elevata qualificazione professionale. Gli archivi privati dichiarati di notevole interesse storico sono 102. Comprendono archivi di famiglie e di persone, archivi ecclesiastici, di enti e istituti privati di cultura, di alcune società operaie di mutuo soccorso, di aziende. Rilevante per quantità anche la categoria degli archivi di enti pubblici non territoriali ( strutture sanitarie per esempio o gli istituti di assistenza e beneficenza) per i quali non si dispone di dati precisi a causa delle continue mutazione di assetto giuridico (estinzione di enti ospedalieri e chiusura degli Ospedali psichiatrici) e alla drastica riduzione di alcuni Enti di assistenza avvenuta negli anni Settanta.