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10/08/2001

VIETATO CON DECRETO IL PRELIEVO D’ACQUA SUPERFICIALE IN DIVERSI COMUNI DEL MACERATESE. L'INOSSERVANZA, DALLA MEZZANOTTE DI OGGI, COMPORTA FORTI PENE PECUNIARIE.

Il Dirigente del Servizio decentrato Opere Pubbliche e Difesa del suolo di Macerata, in veste di autorità amministrativa locale in materia idraulica , ha emesso un decreto con il quale si ordina dalla mezzanotte del 10 agosto fino a nuovo ordine, la sospensione di ogni prelievo d’acqua superficiale, con qualsiasi mezzo, esclusi i prelievi per il consumo umano dai corsi d’acqua Torrente Fiastra; Torrente Fiastrella e loro affluenti, tra i quali Torrente Entogge nel territorio della provincia di Macerata. In particolare questo divieto interessa piccola parte del territorio del Comune di Macerata, i comuni di Corridonia, Tolentino, Petriolo, Colmurano, Urbisaglia, Ripe San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, San Ginesio, Loro Piceno. Sospeso anche ogni prelievo d’acqua da pozzo, escluso per il consumo umano e per il bestiame, nelle fasce di m.100 in destra e sinistra idraulica del Torrente Fiastra, nel tratto che va dalla confluenza con il Chienti alla confluenza con l’Entogge. Il provvedimento è stato assunto a seguito di sopralluoghi lungo i corsi d’acqua che hanno non solo evidenziato la condizione di estrema siccità dovuta alla scarsità di piogge, ma anche una visibile e consistente moria della fauna ittica. Il Torrente Fiastra versa in notevole crisi idrica da alcuni giorni ed è stato constatato che attualmente in molti torrenti non viene garantito il minimo deflusso vitale per l’ecosistema. Oltre alla causa principale di tale condizione, da imputare all scarsità delle precipitazioni, il prelievo superficiale ha sicuramente contribuito al peggioramento della situazione di magra dei fiumi. “L’inosservanza – si legge nel decreto- costituisce sia reato contravvenzionale, sia illecito amministrativo” e pertanto sono previste sanzioni pecuniarie che vanno dai cinque ai cinquanta milioni e nei casi di particolare tenuità, dalle cinquecentomila lire a tre milioni. Da subito partiranno i controlli nelle zone oggetto di divieto sia da parte delle forze dell’ordine, sia del Corpo Forestale che degli uffici regionali. (ad’e)