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10/08/2001

BOMBA DI VENEZIA. D'AMBROSIO SCRIVE AL SINDACO COSTA

“L’attentato contro il Palazzo di Giustizia di Venezia ripropone le ombre di una stagione orribile per la democrazia italiana. È un brutto segno e un inquietante presagio che affiorano in un momento particolarmente delicato. La bomba di Venezia è un avvertimento ambiguo, che può aprire una fase più difficile della vita italiana. Proprio per scongiurare questo rischio occorre che le istituzioni, nazionali e locali, trovino un’unità di intenti che salvaguardi la convivenza civile e la dialettica politica, senza esasperare atteggiamenti e prese di posizione. Evitando, contestualmente, di assegnare, a un gesto dai contorni ancora oscuri, frettolose paternità, che rischiano di allontanarci dalla verità e di avvelenare, ancora di più, il clima politico del paese. L’esperienza degli anni di piombo – richiamata da questo gesto vile, che non a caso ha, come bersaglio, un Palazzo di Giustizia – deve ricordarci che la solidità del tessuto civile è indispensabile per debellare il terrorismo. I marchigiani e le istituzioni democratiche sanno che questa è la strada maestra da seguire anche oggi e non si lasceranno intimorire da gesti isolati nella loro tragica violenza. Abbiamo inviato un telegramma di solidarietà al sindaco di Venezia, Paolo Costa, con il quale esprimiamo il nostro sdegno per l’attentato e la convinzione che l’esplosione non ha ferito solo la città, ma tutta l’Italia democratica, che saprà reagire con compostezza e determinazione”.