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05/07/2001

CONFERENZA EUROPEA DEI GIOVANI EMIGRATI MARCHIGIANI

Parlano il linguaggio di Internet, si trovano a loro agio nella “new economy”, non hanno problemi con l’e-commerce. Sono i giovani di origine marchigiana del Lussemburgo, della Svizzera, della Germania, della Francia e del Belgio che hanno animato - lo scorso 30 giugno - la “Pre Conferenza europea” di Bruxelles, in vista della Conferenza mondiale che la Regione organizzerà il prossimo anno. I ragazzi chiedono di essere “maggiormente coinvolti nella gestione delle associazioni”. Un auspicio espresso in un documento, predisposto come contributo di discussione in preparazione della Conferenza mondiale. Tre le richieste avanzate: creazione di una giornale elettronico, gestito da una “redazione europea”, quale “punto d’incontro tra emigrati e Marche”; organizzazione di un “Festival europeo” che riprenda la tradizione e la cultura marchigiana; creazione di uno sportello informativo per giovani marchigiani all’estero. “La 1a Conferenza mondiale sarà un momento di partecipazione, di confronto e di proposta con le istituzioni – sottolinea l’assessore all’Emigrazione, Lidio Rocchi – che coinvolgerà tutta la comunità marchigiana”. Nella risoluzione finale della IV Conferenza dell’emigrazione (tenutasi a San Benedetto del Tronto, nel marzo ’99) è stata proposta la convocazione di uno specifico “meeting” dedicato ai giovani di origine marchigiana. L’appuntamento, in calendario nel 2002, è preceduto da una serie di incontri, a livello mondiale, il primo dei quali, quello del continente europeo appena svolto, è stato organizzato dal servizio regionale Turismo ed Emigrazione, tramite l’Ufficio di rappresentanza di Bruxelles, con la collaborazione delle Associazioni/Federazioni europee degli emigrati iscritte nell’Albo regionale. La Consulta regionale per l’emigrazione era rappresentata da Giovanni Paggi (Svizzera) e da Emidio Mandozzi (Anci, sindaco di Spinetoli). “La preparazione della Conferenza – ha affermato Rocchi – deve essere un’occasione di mobilitazione e di rimotivazione delle associazioni. Deve anche rappresentare un momento di sensibilizzazione di tutte le strutture regionali sulle questioni dell’emigrazione, oltre che uno stimolo, per Province e Comuni (almeno quelli maggiori), per sviluppare iniziative coerenti a favore dell’emigrazione”. Quella marchigiana all’estero, secondo Emilio Berionni (presidente della Consulta regionale per l’emigrazione), “è una comunità pienamente integrata nella realtà in cui vive, ma che non vuole perdere la sua origine. In particolare abbiamo bisogno della vivacità dei giovani, per dare una prospettiva di continuità alle associazioni che operano all’estero”. Obiettivo della 1a Conferenza dei giovani è proprio quello di ridisegnare profondamente, rivitalizzandole, le associazioni, dando voce e spazio alle nuove generazioni. “È a questi giovani che le Marche devono guardare – conclude Rocchi – per ridefinire le proprie politiche a favore dei corregionali che vivono fuori dall’Italia. Queste comunità, perfettamente integrate nei nuovi paesi, sono un riferimento importante per allacciare rapporti commerciali e culturali con le nazioni ospitanti”.