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14/06/2001

L’EUROPA VERSO UNA NUOVA POLITICA DELLE ACQUE DI BALNEAZIONE

Bruxelles 14 Giugno 2001 – La Commissione europea si avvia a cambiare profondamente la direttiva del 1975 sulle acque di balneazione. Alla luce di questo importante obiettivo il Governo dell’Unione ha avviato un processo significativo di partecipazione coinvolgendo in primo luogo le Regione e le Autonomie locali che, a livello istituzionale europeo, dopo il trattato di Maastricht, sono rappresentate nel Comitato delle Regioni, un organismo consultivo di 222 membri. Il presidente della Giunta regionale delle Marche, Vito D’Ambrsoio, che è anche uno dei vice presidenti del Comitato delle Regioni, è stato il relatore del progetto di parere che il CdR stesso ha espresso sulla comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio concernente, appunto, “Una nuova politica per le acque di balneazione”. La presentazione del documento è avvenuta nel corso della seduta plenaria del CdR, che si è svolta oggi nella sede del Parlamento europeo di Bruxelles, ubicata presso il Palazzo Henri Spaak Building. Tale pronunciamento era passato al vaglio della Commissione del CdR, la quarta, competente in materia di territorio e ambiente. La discussione si è conclusa con l’approvazione unanime del parere, così come è avvenuto anche in sede di Commissione. Il presidente D’Ambrosio, per approfondire tecnicamente la questione, si è avvalso delle competenze dell’Arpam, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Nel suo intervento in aula, D’Ambrosio ha sottolineato che il Comitato delle Regioni valuta positivamente la comunicazione della Commissione in merito alla nuova politica delle acque di balneazione, ormai necessaria e non procrastinabile, per poter continuare nella direzione intrapresa per un corretto rispetto dell’ambiente e della salute pubblica. Il Comitato raccomanda di prestare una particolare attenzione alle modalità di valutazione dei fenomeni di eutrofizzazione (fioritura algale). Uno dei problemi essenziali da risolvere per rendere efficace l’attività analitica di controllo è la tempestività dei risultati delle analisi, in quanto consente una reazione rapida. Tale esigenza deve prioritariamente essere legata ai parametri presi come indicatori di variazioni dello stato di qualità delle acque. A tal fine, il Comitato propone alla Commissione che le analisi di controllo, indicate nella Comunicazione, comprendano fra le sostanze significative per determinare il grado di inquinamento e la sua evoluzione l’Azoto ammoniacale, il Nitroso e il Nitrico, in quanto sostanze la cui presenza è determinabile in tempi relativamente brevi, consentendo quindi di dare rapide risposte, anche in attesa dei referti batteriologici che richiedono tempi più lunghi. Il Comitato – ha inoltre affermato D’Ambrosio – rimarca l’importanza di un’informazione corretta e standardizzata per la popolazione e l’importanza che anche nelle successive fasi in cui vengono messi a punto i dettagli tecnico-scientifici della nuova direttiva europea, Le Regioni e gli Enti locali possano portare il loro contributo positivo attraverso le proprie strutture o soggetti indipendenti preposti sul territorio alla tutela dell’ambiente, per esempio anche le Agenzie regionali istituite per la salvaguardia degli equilibri ecologici, esistenti in Italia e in altri paesi comunitari. Sulla relazione illustrativa sono intervenuti rappresentanti delle Regioni di altri paesi europei (Austria, Svezia, Scozia), proponendo emendamenti che D’Ambrosio ha, per la gran parte, ritenuto migliorativi del progetto di parere, e quindi accolto. Sul problema delle risorse finanziarie, la Commissione valuterà anche la possibilità di sostenere le azioni indicate nella direttiva.