|
I beni culturali delle Marche entreranno a far parte dell’"Information network dei beni culturali", la rete che punta a collegare via Internet alcune delle più significative banche dati catalografiche italiane. E’ quanto prevede il protocollo d’intesa tra Regione, Istituto centrale per la catalogo e la documentazione (Iccd), istituzioni ed enti vari, approvato dalla Giunta regionale su iniziativa del presidente e assessore alla cultura, Vito D’Ambrosio.
Al progetto promosso dall’Iccd, partecipano anche le Regioni Emilia Romagna, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, la Conferenza episcopale italiana (Cei), il Comune di Roma, la Soprintendenza per i beni artistici e storici di Pisa, Livorno, Lucca e Massa, la Soprintendenza per i beni artistici e storici di Firenze, Pistoia, e Prato.
L’iniziativa, che ha carattere sperimentale, consentirà di inserire nel circuito Internet tutte le informazioni sul patrimonio culturale delle Marche, garantendo, nello stesso tempo, una più ampia fruizione dei dati disponibili e un accesso omogeneo ed efficace alle diverse banche dati connesse alla rete.
Si profila così la messa in rete, a livello nazionale, di un primo consistente nucleo di schede e immagini, solo il catalogo dell’Iccd ne raccoglie circa 1 milione, del patrimonio culturale in possesso di istituzioni ed enti pubblici e privati che operano nel settore della catalogazione dei beni storico-artistici. Evidenti i vantaggi per i potenziali fruitori - responsabili di musei, operatori culturali, amministratori pubblici, editori, ricercatori - che potranno accedere con tempestività a tutte le informazioni disponibili nelle banche dati collegate in rete. Un vero e proprio "catalogo virtuale" del patrimonio culturale che, nelle Marche, comprende decine di migliaia di schede di beni storico-artistici - opere d’arte, reperti archeologici, quadri, libri, ecc. - di proprietà di Soprintendenze, musei, istituti religiosi ed enti vari che costituiscono l’identità culturale della regione. (s.p.)
|