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18/05/2001

LA REPUBBLICA DOMINICANA SI RELAZIONA CON LE MARCHE PER LA VITIVINICOLTURA

E’ interessata a diventare produttrice di vino la Repubblica Dominicana, per lo meno per il consumo interno, per soddisfare il quale sta ricorrendo ad importazioni da Cile, Australia, California. E lo vuol fare con la collaborazione della Regione Marche, delle sue capacità imprenditoriali e competenze tecnico-sperimentali. Questo lo spirito della delegazione in visita nelle Marche e che oggi è stata ricevuta dal presidente Vito D’Ambrosio, dall’Assessore all’Agricoltura Luciano Agostini e dall’amministratore unico dell’ASSAM Galliano Micucci. A guidare la delegazione il Ministro Ignaccio Caraballo, stretto collaboratore del Presidente Hipolito Mejia che, eletto l’anno scorso, intende puntare proprio sul settore agricolo e, sulla vitivinicoltura in particolare, per sviluppare l’economia del Paese. I contatti sono già attivi dal 1999, in particolare si sta lavorando intorno ad un progetto che si pone l’obiettivo di produrre sia uva da tavola, sia uve adatte alla vinificazione: la produzione oggi esistente è giudicata scadente e inadeguata, si tratta quindi di riconvertirla totalmente. L’aspetto interessante del progetto è quello di occuparsi di tutta la filiera del vino, dalla sperimentazione alla commercializzazione. Della sperimentazione si occuperà l’ASSAM, che seguirà la scelta delle aree geografiche dove investire, le cultivar su cui investire, la tecnologia da attivare, per la vinificazione e per la conservazione del prodotto, tenendo presente le peculiarità della Repubblica, dove la temperatura oscilla, nel corso di tutto l’anno, tra i 23-35 gradi e sono possibili due raccolti, a marzo-aprile e a novembre. Contemporaneamente però si avvia anche la fase della commercializzazione, attraverso la creazione di joint-venture con cooperative vitivinicole aderenti alla Confcooperative Marche e altre locali. All’incontro di oggi era infatti presente Vincenzo Morganti, presidente della Confcooperative, che ha detto che si può partire subito e che esiste una disponibilità dei nostri imprenditori: l’idea è proprio quella di intervenire con vini marchigiani, creare un mercato e quindi mettere le basi per una struttura produttiva solida. E su questo si è in particolare basato l’intervento di Agostini, che ha sottolineato quanto sia importante guardare a processi di promozione dei nostri prodotti che non si limitino all’esportazione, ma si creino le condizioni per rapporti stabili e duraturi tra imprese. Inoltre il Progetto attivato, si è detto, è l’inizio di una collaborazione, che può coinvolgere tutto l’agroalimentare e anche il settore della Pesca e, soprattutto, essere reciproco: le Marche potrebbero infatti importare e lavorare prodotti tropicali. Il presidente D’Ambrosio ha sottolineato l’interesse della Regione a intensificare gli scambi anche con Paesi lontani, serve a crescere, a confrontarsi, a misurarsi con culture diverse e, sul fronte imprenditoriale, l’internazionalizzazione è certamente un importante fattore di sviluppo del Sistema-Marche. La delegazione era accompagnata dal Console Generale in Italia della Repubblica Domicana di Milano, Arelis Perdomo e da Ennio Di Foglio, vice-presidente della Italdom, la Camera di Commercio italo-domenicana, entrambi attivi per seguire tutte le fasi del Progetto. (e.r.)