Sono tanti i neo-imprenditori che sono intervenuti oggi all’incontro con il presidente della giunta Vito D’Ambrosio. Tutti giovani, che hanno aperto attività usufruendo del “prestito d’onore”, previsto dalla legge 608/96: è stato quindi anche un momento per un bilancio dell’iniziativa, che nelle Marche ha visto la presentazione di 212 domande, di cui 47 già ammesse ai finanziamenti, mentre per altre 56 si apre la fase dei corsi di formazione che inizieranno lunedì prossimo. La formazione è, infatti, momento indispensabile per la selezione definitiva dei progetti da finanziare.
Le Marche non hanno un problema occupazionale - ha detto D’Ambrosio - hanno invece una forte volontà di impresa ed è quindi positivo che sia stata accolta l’opportunità di aprire nuove attività da parte di giovani, determinati a seguire le proprie aspirazioni e ad investire su queste.
Infatti le attività messe in piedi coprono un ampio ventaglio di settori, si va da iniziative più strettamente creative e tradizionali, come la lavorazione della ceramica, ad altre più innovative, come le vendite on-line.
Il finanziamento arriva ai 50 milioni a progetto, di cui il 60% - quindi 30 milioni – viene erogato sotto forma di contributo a fondo perduto, il restante 40%, fino a coprire un tetto di 20 milioni di lire, viene dato in forma di prestito agevolato, da restituire in 5 rate annuali posticipate.
Un meccanismo comunque quello della legge estremamente agevole, è stato sottolineato anche da Danilo De Masi, dirigente di Sviluppo Italia per Marche, Umbria e Abruzzo, l’Agenzia costituita dal Ministero del Tesoro, e da Franco Acciarri di Eurobic, le due strutture che hanno attivato una collaborazione per promuovere proprio su questi territori l’utilizzo della legge.
Il dato numerico delle prime domande pervenute è stato considerato positivo e, essendo ormai partito l’intero meccanismo, si è detto che è realistico pensare che le richieste potranno presto essere oltre 1000.
D’Ambrosio ha voluto precisare che il finanziamento di 50 milioni non deve sembrare poco, è chiaro che, ha detto, va considerata una partenza e, che una volta irrobustite, le aziende potranno accedere ad altri canali di finanziamento. Una nota positiva, di questa prima fase di attuazione della legge, è quella della componente femminile, oltre il 40% delle domande è stato infatti presentato da donne.
Va precisato, per completezza, che la legge in questione non è solo destinata ai giovani, anche se sono loro i maggiori fruitori: infatti la normativa prevede che al prestito d’onore possano accedere coloro che hanno compiuto 18 anni e non vengono posti limiti di età, è sufficiente essere disoccupati o inoccupati da almeno 6 mesi.
(e.r.)
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