L’assessore regionale alla Sanità, Augusto Melappioni, replica alle considerazioni del rappresentate sindacale del Cumi (Confederazione unitaria dei medici), Alberto Alessandrini, in merito al servizio del 118.
“Il servizio di emergenza nelle Marche offre ampie garanzie di efficienza e professionalità. I marchigiani hanno a disposizione una struttura articolata sul territorio, in grado di intervenire prontamente e con personale sanitario altamente qualificato.
Non condivido la situazione allarmistica dipinta dal rappresentante sindacale. Delle 36 postazioni previste (una per distretto, coordinate dalle quattro centrali operative provinciali), 30 operano con personale sanitario e 6 sono in fase di allestimento. Ventitré assicurano la presenza di un medico a bordo nell’arco dell’intera giornata, quattro la garantiscono per 12 ore (le altre 12 sono coperte da infermieri professionali) e tre hanno a disposizione solo infermieri professionali. Quindi 30 postazioni sulle 36 previste garantiscono la presenza di personale sanitario idoneo ad assistere i pazienti nella fase dell’emergenza.
Questo nonostante che il sevizio sia stato istituito da poco più di due anni e deve entrare completamente a regime, come tutti i servizi appena avviati.
Indubbiamente sussiste una carenza di medici, come denunciato dal Cumi, ma è dovuta, in primo luogo, alla mancanza di medici in possesso dell’idoneità all’emergenza. Dei 397 già formati, infatti, la gran parte ha scelto altre opportunità di lavoro. È stato, comunque, bandita una nuova selezione per l’ammissione di 220 medici ai corsi di formazione per l’accesso al servizio di emergenza, le cui domande scadono il 12 di questo mese.
Resta, naturalmente, il problema del disagio e dei rischi che il personale corre nell’espletamento del servizio. Per quanto riguarda i medici è prevista una prossima tornata di trattative per il rinnovo dell’accordo integrativo regionale. In quella sede, come già nel 1997, saranno affrontati i problemi particolari della categoria, primo fra tutti quello relativo alla collaborazione che gli stessi prestano nei servizi di pronto soccorso e nei punti di primo soccorso”.
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