Non un’ordinaria programmazione comunitaria, ma la costituzione di un “laboratorio di sperimentazione” , attraverso il fondamentale elemento del partenariato transnazionale, per promuovere nuove metodologie e nuovi strumenti di lotta alla discriminazione e alla diseguaglianza sul mercato del lavoro e favorirne l’accesso. Questo l’obiettivo di Equal, la più recente iniziativa comunitaria, finanziata dal fondo FSE nell’ambito della strategia europea per l’occupazione, illustrata in tutte le sue caratteristiche e modalità di intervento nel Seminario informativo nazionale tenutosi oggi, ad Ancona, presso la Facoltà di Economia e Commercio e promosso dal Ministero del Lavoro, ISFOL e Regione Marche.
Una giornata di informazione per un ampio bacino di destinatari, dal momento che potenzialmente tutti potranno partecipare ai partenariati di sviluppo (presupposto imprescindibile per la realizzazione dei progetti). “ Le Marche – ha sottolineato l’assessore regionale Carmela Mattei in apertura dei lavori – hanno assunto l’impegno di diventare un polo informativo per il Centro Italia sulle iniziative comunitarie, privilegiando proprio la comunicazione tecnico-operativa di servizio agli operatori e la diffusione di informazione sui programmi dell’Unione Europea. L’iniziativa Equal ci sollecita a lavorare in sinergia e le Marche hanno già compiuto un passo avanti in questo senso, avviando un modello operativo di lavoro tra i tre assessorati coinvolti - Politiche comunitarie, Lavoro-Formazione professionale e Servizi sociali - per evitare le segmentazioni, privilegiando la collegialità e la concertazione con gli ambiti provinciali per la definizione delle linee di intervento e l’animazione sul territorio.”
Equal ha assorbito diversi programmi comunitari ( ADAPT, Now, Integra, Horizon ) e si basa sull’innovazione, sulla cooperazione transnazionale, sul partenariato, sulla partecipazione attiva di tutti i soggetti ai processi decisionali, sulla diffusione dei risultati dei progetti. “Soprattutto –ha spiegato Tommaso Grimaldi della Commissione U.E. e responsabile per l’Italia- Equal significherà lavorare insieme, anche perché non esiste più come nella altre iniziative “il promotore”, ma il partenariato, che potrà essere territoriale-geografico o settoriale e che unisce gli stessi approcci di intervento per arrivare poi alla transnazionalità. Il primo tipo - il partenariato geografico- riguarderà naturalmente il territorio, inteso come quell’insieme di istituzioni e parti sociali, Enti locali, enti di formazione ecc., capaci e pronte a promuovere azioni di sviluppo delle proprie aree e a risolvere i problemi di quel territorio; il partenariato settoriale riguarda un livello nazionale ed è legato agli specifici settori di sviluppo. Equal dispone per il periodo 2000-2006 di 2.847 milioni di Euro, l’Italia di 374 milioni di euro, di cui il 50% sono risorse nazionali. Non è previsto il concorso finanziario dei soggetti attuatori. Le scadenze: dopo le festività pasquali saranno pubblicati i bandi e l’effettiva partenza sarà a metà novembre 2001.”
Un ruolo di consulenza e di assistenza tecnica sarà svolto dall’ISFOL, l’Istituto nazionale di ricerca che si occupa principalmente di formazione professionale. La funzione dell’ISFOL sarà quella di assistere ed aiutare i partenariati di sviluppo nella predisposizione dei progetti e in attività di studi e ricerche, oltre a compiere attività di monitoraggio qualitativo e coordinamento con altre iniziative comunitarie. Le quote di ripartizione dei diversi assi di intervento e le priorità nazionali sono state illustrate da Antonietta Di Stefano, dell’ISFOL coordinatore nazionale Equal. All’Asse Occupabilità sarà assegnata una quota del 30%
dei finanziamenti , all’Impreditorialità il 25%, all’Adattabilità il 27%, alle Pari Opportunità il 10% ai richiedenti Asilo politico il 3% e all’Assistenza tecnica il 5%. Priorità anche ai partenariati di sviluppo geografici ai quali sarà assegnato un budget dell’85%, rispetto al 15% di quelli settoriali. “ Il Documento unico di programmazione italiano Equal - ha detto Antonietta Di Stefano – nasce con la riforma dei Fondi strutturali e coniuga per la prima volta le politiche del lavoro con le politiche sociali per la ricerca di un’integrazione stabile dello sviluppo locale non disgiunto da quello occupazionale. Soprattutto l’obiettivo è quello di rafforzare la capacità autonoma di un territorio a creare sviluppo e un contesto favorevole per dar vita a progetti che saranno complessi, integrati e innovativi. Le priorità decise dall’Italia tengono conto delle nostre criticità, della nuova programmazione FSE e del Piano occupazionale 2000. Le scelte riguardano 5 priorità : per l’Asse “Occupabilità”, entrambi i temi (favorire l’accesso al mercato del lavoro e lotta alle forme di razzismo) con l’obiettivo di costituire in maniera innovativa “patti per il lavoro”, osservatori per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, sperimentazione con le aziende attraverso, per esempio, il nuovo ruolo dell’apprendistato. Nell’asse “Imprenditorialità” è stato scelto il tema del rafforzamento dell’economia sociale, ( servizi di interesse pubblico, miglioramento posti di lavoro ecc) ; per il pilastro “Adattabilità” si darà continuità al programma ADAPT con la promozione della formazione professionale continua; per le “Pari Opportunità”, la priorità sarà la riduzione dei divari nella carriera delle donne. Il quinto tema è riservato a coloro che chiedono “Asilo politico” per promuovere integrazione sociale e lavorativa. “
Tutti i relatori hanno puntato l’attenzione sulla caratteristica che Equal esula dal concetto di progetto, secondario rispetto alla creazione del partenariato di sviluppo che “si deve costruire ad hoc per questa iniziativa - ha spiegato Domenico Carnevale, diretto re del Ministero del Lavoro - con almeno due soggetti di diversa natura giuridica (per esempio un ente locale e un’ente di formazione, professionale, non due enti istituzionali) che si accordano sui mezzi più idonei per risolvere un problema attraverso il progetto. Le richieste di finanziamento dei partenariati geografici-territoriali andranno presentate alle Regioni alle quali compete la gestione amministrativa, quelli settoriali al Ministero del Lavoro. Il calendario degli adempimenti prevede che entro giugno andranno presentati i progetti, la valutazione entro settembre e trenta mesi per la realizzazione. La media di budget di un progetto è intorno ai 3 miliardi.”
“Le Marche – ha detto l’assessore al Lavoro e alla Formazione professionale, Cristina Cecchini - avranno a disposizione circa 24 miliardi di lire nelle tre azioni prioritarie scelte. Tali scelte nascono dalla riflessione di fare sinergia e dare continuità al lavoro avviato con l’obiettivo 3 le cui risorse non sono certo soddisfacenti. Si è scelto quindi di dare priorità ai tre assi Occupabilità, Imprenditorialità e Pari Opportunità per risolvere le questioni più pressanti nella nostra regione riguardo al mercato del lavoro : l’inserimento dei disabili, l’inserimento dei laureati/e in lauree umanistiche, le donne disoccupate di lunga durata e l’inserimento socio-lavorativo delle donne immigrate. “
Anche l’assessore a Servizi sociali, Marcello Secchiaroli ha evidenziato la positività del lavoro inter-assessorile in sinergia e che la filosofia di Equal coincide perfettamente con le finalità del Piano sociale regionale: cambio di mentalità rispetto alle modalità prettamente assistenzialistiche per privilegiare il lavoro in rete e l’innovazione, concertazione con gli ambiti provinciali e con il territorio in genere, collegamento tra strutture - come per esempio gli uffici di promozione sociale e i centro per l’impiego - inserimento lavorativo e integrazione delle fasce più deboli. Tutto ciò per evitare frammentazioni dei progetti e il rischio che quindi siano poco incisivi per lo sviluppo del territorio.” (ad’e)
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