Entro il prossimo 30 aprile, chi è interessato alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti potrà presentare domanda ai Servizi Decentrati Agricoltura competenti per territorio: le disposizioni sono pubblicate sul BUR n. 42 del 30-03-2001. Fondamentale ai fini dell’ammissibilità della domanda, il possesso, da parte dei conduttori, del diritto di reimpianto derivante dall’estirpazione di un proprio vigneto o del diritto di reimpianto trasferito da altra azienda.
Il finanziamento è erogato sotto forma di contributo per i costi di ristrutturazione e riconversione dell’impianto e sotto forma di indennizzo per i mancati redditi a causa della realizzazione degli interventi. L’indennizzo può consistere nell’autorizzazione al reimpianto anticipato oppure nella corresponsione di una indennità di 4 milioni di lire per ciascun ettaro di superficie estirpata e reimpiantata o di 1 milione ad ettaro nel caso di sovrainnesti. Il contributo, erogato in forma forfettaria in conto capitale, varia da un minimo di 4 (per il sovrainnesto) ad un massimo di 14 milioni ad ettaro (per il reimpianto). I beneficiari dell’intervento non possono cambiare la destinazione produttiva dell’impianto finanziato per almeno dieci anni.
Il piano stabilisce, inoltre, i requisiti che gli impianti devono avere a ristrutturazione ultimata: 25 ettari di superficie minima vitata, nel caso di progetti collettivi presentati da associazioni di produttori vitivinicoli, cantine sociali o consorzi di tutela e 1 ettaro, se si tratta di progetti individuali.
Questi interventi rientrano nel Piano operativo regionale per l’attuazione dell’OCM vino – l’Organizzazione comune di mercato – che punta al miglioramento del settore, uno strumento di programmazione di durata quinquennale, approvato dalla giunta e che intende adeguare alle esigenze del mercato la produzione dei vini a DOC e IGT: produzione che è di circa 800 mila ettolitri l’anno, senza però incrementare il potenziale produttivo complessivo a livello regionale. Il Piano prevede anche le disposizioni tecniche e le procedure per l’avvio degli investimenti che ammontano complessivamente a 5 miliardi e 880 milioni. La superficie interessata è di 415 ettari.
Al fine di adeguare i nuovi vigneti alle esigenze della meccanizzazione integrale, sono previsti interventi sia sulle strutture di sostegno che sulle forme di allevamento della vite.
In base alle ultime rilevazioni, nelle Marche la superficie vitivinicoltura è di 23 mila ettari, di cui 10 mila a denominazione di origine controllata, il resto a indicazione geografica tipica e vini da tavola. Fino al ’95, sono stati estirpati, e in gran parte non più reimpiantati, circa 6.500 ettari di vigneti. Sono 30 mila le aziende, in gran parte di piccole dimensioni. La produzione di vini Doc e Igt, che il Piano si prefigge di incrementare, è attualmente solo la metà della produzione totale.
|