“Le scelte e i criteri d’impostazione del bilancio di previsione per l’anno 2001 si propongono l’obiettivo di non ridurre, rispetto al passato, le risorse utilizzabili per sostenere l’innovazione e la modernizzazione del sistema socioeconomico regionale”.
Lo ha affermato l’assessore regionale al Bilancio, Marcello Secchiaroli, nel corso dell’odierna seduta del Consiglio regionale, dedicata all’esame del documento contabile della Regione Marche.
Due le condizioni preliminari che delimitano la manovra finanziaria dell’esercizio 2001: le implicazioni del Patto di stabilità interno, imposto dalla normativa europea; la scelta di non gravare la comunità marchigiana con un carico fiscale aggiuntivo nel corso dell’anno.
“Con la definizione del bilancio preventivo 2001 e di quello pluriennale 2000/2001 – ha affermato Secchiaroli – di fronte a una riforma federalista non ancora completa, molti nodi finanziari stanno venendo al pettine”. Per non compromettere l’autonomia regionale nella gestione delle risorse finanziarie, è l’opinione dell’assessore, “occorre una rimodulazione della scala dei valori che orientano la distribuzione delle risorse regionali, in modo da evitare contrapposizioni tra ambiti d’intervento. Lo stesso processo d’attuazione del decentramento amministrativo permette di recuperare soltanto parzialmente margini di elasticità nella gestione delle risorse”.
Secchiaroli ha anche richiamato alcune “poste contabili” particolarmente significative. Nel 2001 diventano effettivamente utilizzabili le risorse stanziate con il Documento unico di programmazione dell’Obiettivo 2 (anni 2000/06). Su un ammontare complessivo di 486 miliardi, quest’anno ne potranno essere stanziati oltre 95. “Un apporto finanziario rilevante per gli interventi nei settori dell’industria e dell’artigianato, del turismo, dei beni culturali, dell’ambiente, dei trasporti, delle infrastrutture e, per la prima volta, anche in materia sociale. Risorse superiori alla riduzione degli stanziamenti regionali e statali, che garantiscono una disponibilità economica maggiore di quella del 2000”.
Un discorso analogo va fatto per gli interventi di formazione professionale. Novanta miliardi dell’Obiettivo 3 (su un totale di 545 del sessennio) sono utilizzabili in questo esercizio, mentre - degli oltre 910 destinati allo sviluppo rurale – 130 sono subito disponibili.
“Dal raffronto dei due periodi di programmazione (1994/99 e 2000/06) – ha sottolineato l’assessore – si registra, a favore di quest’ultimo, un amento di risorse di oltre 280 miliardi che, sul piano annuale, determina una disponibilità aggiuntiva di circa 25 miliardi”.
Secchiaroli ha, poi, analizzato il settore della sanità. L’obiettivo della Regione è quello di contenere al 3% l’incremento della spesa sanitaria. Negli ultimi anni la crescita si è attestata attorno al 6%, determinando disavanzi decrescenti che – dai 390 miliardi del 1997 – hanno raggiunto la quota di 225 miliardi del 2000. Le Marche, comunque, segnalano una spesa pro-capite di 2 milioni e 295 mila lire: cifra che la collocano solo all’ottavo posto nella graduatoria nazionale di spesa. Ma il problema maggiore, ha concluso Secchiaroli, “deriva dal forte incremento della spesa farmaceutica, liberata dalla imposizione dei ticket, che rischia di superare i 500 miliardi, rispetto ai 430 del 2000”.
|