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23/03/2001

BSE, SMALTIMENTO DELLE CARCASSE. OTTAVIANI SULL'IMPIANTO DEL CONSMARI

Il Consmari non smaltirà le carcasse degli animali abbattuti a seguito della Bse (encefalopatia spongiforme bovina, più nota come “mucca pazza”), ma potrà incenerire – per un periodo transitorio – i prodotti di lavorazione (farine o scaglie) derivanti da un primo trattamento delle carcasse medesime effettuato in impianti ubicati fuori regione. Lo chiarisce l’assessore regionale all’Ambiente, Roberto Ottaviani, che interviene sulla questione, a seguito di alcuni articoli apparsi sulla stampa. “La comunicazione è stata fatta allo stesso Consmari il 21 Marzo, con una lettera a firma del presidente D’Ambrosio. Viene spiegato che il provvedimento avrà una durata transitoria, che si stima in circa un mese e comunque fino alla definizione dell’accordo nazionale con i cementifici. Nel frattempo l’impianto di Piane di Chienti di Tolentino assicurerà l’incenerimento dei materiali definiti a rischio, certificato dall’Arpam (l’Agenzia regionale per l’ambiente) come idoneo allo scopo, in attesa che la Regione definisca i contratti nazionali di smaltimento”. Comunque le carcasse degli animali abbattuti verranno trasportate e sottoposte al primo trattamento in impianti fuori regione, che cureranno tutte le fasi della definitiva distruzione (incenerimento delle farine o delle scaglie) che potrebbe coinvolgere anche la struttura di smaltimento maceratese. Ottaviani chiarisce anche al consigliere di An Pistarelli di “non aver cambiato idea sul problema dello smaltimento delle carcasse: i provvedimenti adottati dalla Regione sono in sintonia con quanto ho risposto a una sua interrogazione in Consiglio regionale. Il 2 marzo ho riferito in aula che l’impianto del Consmari – come effettivamente accadrà - può essere usato solo per incenerire le farine animali, non essendo idoneo allo smaltimento delle carcasse”.