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08/03/2001

VIVAI FORESTALI: AFFIDATO ALL’ASSAM IL COORDINAMENTO DELLE STRUTTURE TERRITORIALI

L’Assam, Agenzia per i servizi nel settore agro-alimentare delle Marche, coordinerà l’attività vivaistica delle strutture che operano sul territorio regionale. Lo ha deciso la Giunta regionale che, su proposta dell’assessore Luciano Agostini, ha approvato gli indirizzi di attuazione e di gestione del settore vivaistico forestale. L’Assam coordinerà, in particolare, l’attività produttiva dei quattro vivai di Senigallia, Pollenza, Amandola, Sant’Angelo in Vado e del Centro sperimentale di Tartuficoltura di Sant’Angelo in Vado. D’intesa col Corpo Forestale dello Stato e il Servizio valorizzazione terreni agricoli e forestali della Regione, l’Agenzia predisporrà, inoltre, il programma annuale degli interventi da realizzare. Il tutto nel rispetto delle specificità produttive dei centri di produzione. Il vivaio "Bruciate" di Senigallia, superficie complessiva 4 ha, è specializzato nella produzione di piante autoctone, come le querce ed altre essenze tipiche, da destinare ad Enti e Comuni, affinché realizzino aree verdi urbane, compresa la messa a dimora degli alberi in relazione al numero dei neonati. Nel vivaio sono sperimentate anche tecniche di attecchimento e crescita delle piante basate sull’inoculazione di un prodotto a base di micorrize e batteri che consente di fare a meno dell’utilizzo dei concimi e di abbattere i costi di esercizio. Il vivaio "San Giovanni Gualberto" di Pollenza, superficie complessiva 8 ha, è costituito da essenze autoctone destinate all’arboricoltura da legno, in prevalenza noce e ciliegio, ma anche alla produzione di specie secondarie, come l’ontano, l’olivello spinoso e il sorbo. Un’attività che nell’ultimo quinquennio ha interessato oltre l’80 per cento degli impianti autorizzati. In collaborazione con l’Istituto di selvicoltura di Arezzo, il vivaio ha avviato anche un programma, unico in Italia, di selezione e di miglioramento genetico che, tra sette-otto anni, consentirà di realizzare arboreti da seme di noce e ciliegio di elevata qualità. Il vivaio "Alto Tenna" di Amandola - superficie complessiva di 17 ha, di cui 1 destinato all’attuazione del germoplasma - grazie alla sua particolare collocazione altimetrica, è particolarmente adatto alla produzione di latifoglie autoctone di media montagna: ciliegi, querce, aceri, sorbi, castagno, frassino. Vi sono, inoltre, sperimentate tecniche di selezione e miglioramento genetico del ciliegio e del noce, da destinare alla messa a dimora nelle aree del Parco nazionale dei Sibillini. Nell’ambito del progetto di valorizzazione del germoplasma, è stata istituita la banca per la conservazione di specie vegetali autoctone: abete bianco, tasso, rovere, olmo, farnia, sorbo, ecc. Il vivaio "Val Metauro" di Sant’Angelo in Vado, 4,5 ha di superficie, è una struttura capace di produrre ogni anno circa 50 mila piantine tartufigene micorrizate: una produzione consistente ottenuta grazie alla preziosa collaborazione del Centro di Tartuficoltura di Sant’Angelo in Vado che, da più di vent’anni, svolge un’intensa attività nel campo della sperimentazione agro-forestale.