Per più di due mesi, Giovanni Morelli, percorse in lungo e in largo le Marche e l’Umbria annotando minuziosamente su due taccuini caratteristiche, autore, valore commerciale di dipinti, pale d’altare, predelle, polittici e di tutte le opere d’arte rinvenute durante il sopralluogo. Un viaggio pionieristico, che nella primavera-estate del 1861 porterà il parlamentare e storico dell’arte nei palazzi, nelle chiese e nei conventi più sperduti delle Marche, al fine di inventariare, apponendovi il regio sigillo in ceralacca rossa, lo straordinario patrimonio artistico lasciato da autori come Piero della Francesca, Lorenzo Lotto, Raffaello Sanzio. Quel lavoro di ricognizione, effettuato insieme all’amico Giovanni Battista Cavalcaselle per conto dell’allora Ministro della Pubblica Istruzione Giovanni De Santis, costituì la base della storica relazione ministeriale sullo stato di conservazione dell’arte, e in particolare della produzione pittorica che caratterizza un’area particolarmente ricca di testimonianze artistiche. Dopo 140 anni, grazie al finanziamento della Regione Marche, i preziosi manoscritti, rinvenuti nel bergamasco, sono ora pubblicati per la prima volta in un volume che presto sarà disponibile in libreria.
Il volume, dal titolo "I taccuini manoscritti di Giovanni Morelli"(pagg. 394, Milano 2001, lire 95 mila), fa parte della collana "Marche Disperse-Fonti" ed è stato ideato dal Centro per i Beni Culturali con lo scopo di riproporre, attraverso la trascrizione critica dei testi originari, la lunga storia di dispersioni, alienazioni, asportazioni e vendite che ha profondamente segnato le vicende storico-artistiche delle Marche. "Si tratta - sottolinea nell’introduzione il Presidente ed assessore regionale alla cultura Vito D’Ambrosio che, per la giornata di lunedì 5 marzo, ha indetto una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa editoriale – di un importante documento che delinea, con precisione, conoscenze, aspirazioni e aspettative di uno studioso, in un particolare momento della storia nazionale, quello che nel 1861 segna per le Marche il passaggio dallo Stato pontificio a quello unitario". L’edizione critica è curata dalla studiosa australiana Jaynie Anderson, il coordinamento scientifico è di Marina Massa, del Centro regionale per i beni culturali; l’editore è Federico Motta. All’iniziativa hanno collaborato anche la Soprintendenza per i beni artistici e storici delle Marche e la Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici delle Marche. L’uscita in libreria del volume è prevista per i primi di marzo. Il giorno martedì 6 marzo, alle ore 18.00, sarà presentato a Milano, presso la sede del Museo Poldi Pezzoli. Oltre all’autrice Janie Anderson e agli studiosi Fernando Mazzocca e Mauro Natale, interverranno anche Raimondo Orsetti , del Centro regionale per i beni culturali, Annalisa Zanni e Willi Zavaritt, erede del Morelli.
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