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19/02/2001

SULLA BSE SEMINARIO IN REGIONE - RASSICURAZIONI AI CONSUMATORI

Un messaggio di assoluta rassicurazione per i consumatori è venuto da Agostino Macrì, responsabile del Laboratorio di Medicina Veterinaria dell’Istituto Superiore della Sanità, che è intervenuto oggi ad un seminario tecnico sul tema della BSE. All’incontro erano presenti i rappresentanti di enti che, a diverso titolo, si occupano del problema, delle organizzazioni professionali e di categoria, oltre naturalmente ad un nutrito gruppo di allevatori. L’incontro era stato chiesto proprio da loro e il tema, oltre all’attualità rappresentata dal momento che stiamo vivendo, era particolarmente opportuno visto che è di due giorni fa il decreto-legge (8/2001), che stabilisce una serie di indennizzi alla filiera. Il prof. Macrì ha detto che la somma delle misure prese - l’eliminazione totale delle farine animali dall’alimentazione bovina; tutte le parti a rischio (cervello, midollo, milza…) vengono eliminate a partire dagli animali che superano i 12 mesi (misura in vigore dal 1 ottobre 2000), i test sono obbligatori per tutti quelli macellati, che hanno più di 30 mesi - danno assolute garanzie che la carne che arriva sulle nostre tavole non può costituire nessun rischio per l’uomo. Macrì ha sostenuto che l’insieme di queste misure non solo rappresenta una garanzia per il consumatore, ma consentirà di debellare il morbo. In quanto tempo? Non è possibile una risposta certa, ma si considera che i tempi non dovrebbero essere lunghi. Macrì ha anche sgombrato il campo da alcuni malintesi. Due i principali. Un animale infetto può contagiare l’uomo solo attraverso le famose parti considerate a rischio. Il secondo riguarda le farine ed è una precisazione al momento “puramente accademica”, visto che sono vietate: non sono la causa scatenante del morbo, solo le farine ottenute da animali ammalati di BSE costituiscono il problema; inoltre il ricorso alle farine era introdotto, insieme al altri elementi nell’alimentazione dei bovini, per garantire alla loro dieta il necessario apporto proteico. Giuseppe Allocca, per l’AGEA (ex AIMA) si è poi soffermato sulla parte riguardante gli indennizzi. Punto focale quindi l’illustrazione del recentissimo decreto legge n. 8 del 14 febbraio, che prevede lo stanziamento di un fondo per l’emergenza BSE di 300 miliardi di lire per: · la macellazione e lo smaltimento di bovini di età superiore a trenta mesi (allevatori); · indennizzi forfettari straordinari per la copertura dei costi aggiuntivi conseguenti alla maggiore permanenza dei capi bovini in stalla (allevatori); · indennità per le aziende che debbono abbattere tutti i capi bovini presenti in stalla a seguito rilevazione di test positivo alla BSE (allevatori); · contributi per la distruzione di materiale a rischio, inclusa la colonna vertebrale di bovini di età superiore a dodici mesi (inceneritori); · 240 mila lire a capo per i bovini morti in azienda da avviare agli impianti di pretrattamento e successiva distruzione, a copertura dei costi di raccolta e trasporto (inceneritori e pretrattatori); · agevolazioni predisposte dal Ministero delle Finanze a favore degli allevatori dei bovini, delle aziende di macellazione e degli esercenti di attività di commercio all’ingrosso ed al dettaglio di carni; · introduzione di sanzioni amministrative pecuniarie per i macellatori, i mangimifici e gli allevatori che non osservano le disposizioni vigenti; · istituzione di un Consorzio obbligatorio nazionale per la raccolta e lo smaltimento dei residui da lavorazione degli esercizi commerciali al dettaglio operanti nel settore della vendita di carni. Il dirigente del Servizio Agricoltura Sergio Bozzi ha ricordato nella sua introduzione che le Marche fanno parte del gruppo ristretto che collabora direttamente con il Commissario Alberghetti: ciò – ha detto – non solo costituisce motivo di orgoglio, ma consente alle Marche di avere un Osservatorio privilegiato. Ugualmente l’assessore Luciano Agostini ha detto dei provvedimenti assunti dalla giunta, ultimo dei quali è la definizione del gruppo di coordinamento Agricoltura-Veterinario-Ambiente-Commercio, che ha il compito di supportare tecnicamente le scelte di carattere istituzionale, di coordinare i controlli che vengono svolti da organismi diversi e di posi come interlocutore per il lavoro di tutti coloro che di questo si occupano. Gli agricoltori hanno posto una serie di problemi pratici: rimane difficile quello dello smaltimento, ma bisogna ricordare che se non si può ricorrere subito all’incenerimento, il pretrattamento, cioè la trasformazione dei residui in farine, per essere poi smaltite nei cementifici e una strada percorribile. (e.r)