Le immagini di Mario Giacomelli, il maestro della fotografia originario di Senigallia scomparso il 25 novembre dello scorso anno all’età di 74 anni, saranno esposte a Bruxelles in una mostra in programma prima della fine della primavera nella sede dell’Unione Europea. "L’iniziativa – spiega Vito D’Ambrosio, presidente della Giunta regionale e assessore ai beni e alle attività culturali - ha il duplice obiettivo di rendere omaggio al grande artista e di far conoscere ai cittadini d’Europa la bellezza del paesaggio marchigiano, così come è stato immortalato nelle sue famose opere". Un paesaggio fatto di colline, campi arati, poderi, vedute marine, quasi sempre fotografato dall’alto, caratterizzato dalla progressiva scomparsa dell’orizzonte, dalla purezza delle linee geometriche e dal forte contrasto tra bianchi e neri, che rivela il grande amore dell’artista verso la sua terra d’origine. Una terra che colpisce per la "bellezza di forme che essa sprigiona", scriveva negli anni Sessanta lo stesso Giacomelli. "E proprio nel nome delle sue vedute, dei suoi campi arati, potremo organizzare – propone D’Ambrosio - un’intera stagione di presenza con i nostri prodotti che da quelle terre hanno origine".
Allo studio anche la proposta di costituire una Fondazione Mario Giacomelli e un Museo, con il compito di svolgere lavoro di ricerca e di valorizzazione di tutto il suo patrimonio fotografico. L’obiettivo è fare di Senigallia, nel cui Museo dell’Informazione sono custodite oltre duecento opere dell’artista, un luogo di incontro e di confronto con le nuove tendenze della produzione fotografica internazionale. La proposta, avanzata dal Comune di Senigallia nel corso della recente incontro con la Giunta regionale, è stata accolta con favore da D’Ambrosio, che si è impegnato ad avviare i progetti entro il 2001.
Le iniziative della Giunta regionale e del Comune di Senigallia cadono alla vigilia dell’inaugurazione della mostra di Roma "Mario Giacomelli opere fotografiche 1953-2000", in programma fino al 2 aprile presso il Palazzo delle Esposizioni. La mostra, alla quale Giacomelli ha lavorato con entusiasmo poco prima di morire, è la più vasta retrospettiva mai dedicata al fotografo marchigiano. Duecentocinquanta le immagini, suddivise in 28 serie che, in ordine cronologico inverso,illustrano il percorso creativo dell’artista: dalle più recenti de La mia vita Intera scattate poco prima di morire, a quelle degli esordi negli anni Cinquanta, come Vita d’ospizio, Scanno, Lourdes, fino alle celebri Io non ho mani che mi accarezzino il volto, note come la serie dei Pretini (1961-63), La buona terra (1964-66), Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (1966-68), A Silvia (1987-88), La notte lava la mente (1994-95), Bando (1997-99). Lavori di straordinario impatto emotivo, spesso ispirati ai versi di poeti, come Pavese, Leopardi, Turoldo, Lee Masters, Luzi, Borges, Dickinson, Permunian. La mostra, curata da Germano Celant, sarà aperta al pubblico tutti i giorni, eccetto il martedì, dalle ore 10.00 alle 21.00. Il catalogo, a cura di Germano Celant, edito da Photology e Logos, costituisce la pubblicazione più completa dedicata all’opera di Giacomelli. (Info:064745903).
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