La Regione Marche si adegua alle direttive europee in materia di valutazione e gestione della qualità dell’aria approvando il relativo piano di tutela e risanamento.
L’importante provvedimento è infatti stato deliberato dalla Giunta nel corso dell’ultima riunione su proposta dell’assessore all’ambiente, Roberto Ottaviani.
“E’ uno strumento molto atteso – ha sottolineato l’assessore – che conferma il ruolo fondamentale delle Regioni nella valutazione e nel controllo della qualità dell’aria, nella sua conservazione e nel suo progressivo miglioramento. Abbiamo individuato quelli che potrebbero essere le zone più critiche del nostro territorio e ci siamo mossi con due obiettivi di fondo: rendere uniformi i rilevamenti e costruire una rete per il monitoraggio dei dati.”
Il piano è stato redatto dai Servizi multizonali di sanità pubblica (Aree chimica e fisica) che hanno costituito il nucleo centrale dell’ARPAM con il coordinamento di un apposito gruppo di lavoro.
Nell’elaborazione del progetto si è scelto di fare riferimento a zone del territorio regionale in cui sono già note problematiche specifiche legate alla situazione morfologica o ad una particolare concentrazione di fonti emissive. Tali zone coincidono con alcune delle aree più densamente urbanizzate, caratterizzate dalla presenza di diverse fonti di inquinamento e sono state suggerite anche dalla struttura orografica delle Marche. In questi siti è stato approfondito lo studio delle fonti di inquinamento e sono stati applicati modelli per la simulazione della diffusione degli inquinanti, poi convalidati mediante confronto diretto con i valori misurati.
Il piano propone indicazioni per la normalizzazione dei parametri meteo in modo da rendere uniformi le elaborazioni dei dati e per realizzare una rete di rilevamento dei dati meteorologici per l’inquinamento dell’aria e per i modelli così articolata nel territorio.
Valle del Foglia. Prevedere una disponibilità dati dalla stazione di Pesaro (Osservatorio Valerio) per la nuova stazione automatizzata, che deve essere meglio controllata ed implementata con un radiometro netto; in alternativa occorrerebbe una nuova stazione vicino alla foce del fiume Foglia. Anche nella media valle è necessaria una nuova stazione che dovrà essere dotata di anemometro sonico tridimensionale. Le stazioni Assam di Montelabbate,
Caprile e Pesaro via Barsanti, completata con le sonde di radiazione, saranno di ausilio per un’applicazione dei modelli al campo di vento
Costa di Fano. Sarà prevista una stazione poiché non ne esistono nella valle del Metauro. La stazione di Fano Fenile sarà di ausilio per applicazioni di modelli più complessi.
Valle dell’Esino. E’ una valle importante per l’inquinamento. Le stazioni esistono e vanno solo migliorate. Sarà completata la copertura a fondo valle sulla riva sinistra dell’Esino. Le stazioni dell’Assam di Agugliano e Morro d’Alba, posizionate in alto sulla valle, saranno utilizzate per un’applicazione di modelli al campo di vento. Presso l’aeroporto saranno collocate due moderne apparecchiature (un Sodar e un Rass) per il rilevamento dei profili verticali delle brezze.
Costa di Ancona. Occorrono, per la complessità della zona, almeno due stazioni delle quali una potrebbe essere individuata al porto (rete della Provincia), completata e controllata, mentre l’altra, nuova, andrebbe localizzata nella zona Università.
Costa di Civitanova Marche. Nella valle esiste una buona stazione dell’Assam (Montecosaro scalo) della quale saranno utilizzati i dati. Nella stazione, che diventerebbe la principale, andrebbe collocato un anemometro. Per la costa occorre prevedere una seconda stazione.
Costa di San Benedetto. Nella zona non ci sono stazioni valide ed è pertanto necessario prevederne una, dotata anche di anemometro. Potrebbe trattarsi della stazione del comune completamente informatizzata e sensoristica. Anche per l’utilizzo sulla valle del Tronto, è utile il posizionamento di una nuova stazione nei pressi della foce del fiume.
Valle del Tronto. Ha un’orografia complessa, soprattutto nella zona di Ascoli. Le stazioni esistenti sul fondo valle sono quelle di Monsampolo, Maltignano e Ascoli ITAS della ASL, che è da migliorare nella sensoristica e nello scarico dei dati. Una di queste deve essere dotata di anemometro. I dati di tutte e tre le stazioni sono importanti per l’andamento della valle. Le stazioni di Castel di Lama e di Spinetoli, dell’ASSAM, potranno essere molto utili per l’applicazione di modelli complessi.
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