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26/10/2000

GOLA DEL FURLO , FINALMENTE RISERVA NATURALE STATALE. LA REGIONE ADERISCE ALL'INTESA CON IL MINISTERO PER L'AMBIENTE. OTTAVIANI: "VICINI ALL'OBIETTIVO DEL 10% DI SUPERFICIE PROTETTA".

L’aquila reale, il falco lanario, il gufo reale potranno nidificare ancora più tranquilli nell’oasi naturale che hanno scelto da tempo: la Gola del Furlo. E'' in dirittura d''arrivo,infatti,l''istituzione della Riserva Naturale Statale: le procedure da parte del Ministero per l’Ambiente per il decreto di riconoscimento si stanno concludendo. La giunta regionale, nell’ultima seduta, aderendo all’intesa con il Ministero sulla perimetrazione, la disciplina di tutela e le finalità della Riserva Gola del Furlo, ha compiuto l’ultimo adempimento di competenza regionale. “Con la nascita di questa nuova Riserva – ha commentato l’assessore all’Ambiente, Roberto Ottaviani- ci avviciniamo all’importante obiettivo di raggiungere il 10 per cento di superficie regionale protetta. Infatti, con il riconoscimento della Gola del Furlo, si passa dall’attuale 8 per cento al 9,1. Un traguardo che indubbiamente dà soddisfazione, anche perché è frutto di decisioni concertate e scelte partecipate da tutta la comunità della zona su cui insiste la Riserva. La stessa definizione del perimetro è stata oggetto di incontri tra gli enti e tutti i soggetti interessati che hanno poi concordato una proposta accettata dal Ministero. ” “Si tratta di un’area di elevato valore naturalistico – ha ricordato Ottaviani – con due aree floristiche individuate: n.11”Gola del Furlo” e n.12 Monte Paganuccio, oltre che oasi faunistica di eccezione per i rapaci. Una tipica gola rupestre, percorsa dal fiume Candigliano e contornata dai Monti del Furlo che sta diventando meta di notevoli flussi turistici. Anche per questo era necessario evitare che si compromettesse l’equilibrio del delicato ecosistema. Ma la sua istituzione rappresenta anche un notevole contributo alla valorizzazione dell’entroterra urbinate e un passo avanti per il raggiungimento di un sempre più auspicabile sviluppo ecocompatibile. La costituzione di una nuova riserva naturale non è solo segno di maturità e di civiltà di una società ma, oggettivamente, offre maggiori opportunità di sviluppo per l’economia delle comunità interessate.” Tra le principali finalità dell’istituzione della Riserva: la conservazione delle caratteristiche naturalistiche ambientali, la gestione degli ecosistemi per un’integrazione tra uomo e ambiente naturale, salvaguardando i valori antropologici, archeologici, storici e delle attività agro-silvo pastorali, la realizzazione di programmi di studio e ricerca scientifica e di educazione ambientale. Proprio per le sue caratteristiche di rilievo nazionale, la Gola del Furlo, è stata proposta dalla Regione come sito di importanza comunitaria (SIC) nell’ambito del programma “Natura 2000” e del progetto italiano Bioitaly. La Riserva, infatti ospita specie floristiche rarissime,non solo nelle Marche ma in Italia, come la Moehiringia papulosa di cui la Gola del Furlo rappresenta il locus classicus. La Riserva, 3600 ettari ,già dal ‘95 dichiarata oasi di protezione faunistica dalla legge regionale n.7, è in gran parte del Demanio forestale regionale e coinvolge i territori dei comuni di Acqualagna, Cagli, Fermignano, Fossombrone e Urbino. Gli enti territoriali interessati (Regione, Provincia, Comunità montana, comuni) hanno concordato che l’Ente gestore della Riserva sarà la Provincia di Pesaro-Urbino attraverso le strutture e il personale la cui organizzazione è affidata , insieme ai servizi della Provincia, all’Ufficio Unico Servizio Associato per la gestione del Demanio (S.A.D.A.F.) già costituito tra le Comunità montane dell’Alto Metauro, del Catria e Nerone e del Metauro. (ad’e) Gli aspetti più interessanti della Riserva Gola del Furlo: Geologia: peculiarità di grande interesse geologico con affioramenti di strati fossiliferi notevoli per quantità e rarità (in gran parte ammoniti di circa 140 milioni di anni). Nei pressi della Gola del Furlo si trovano cave di pietra da taglio che mettono in evidenza la parte inferiore della serie stratigrafica umbro-marchigiana ed in particolare litologie giurassiche: calcare massiccio e calcari diasprigni del giurassico finale. Flora e vegetazione: la vegetazione legnosa della Gola del Furlo è costituita prevalentemente da elementi di pseudomacchia a leccio ( quercus ilex) e orniello (fraxinus ornus). Di notevole interesse la vegetazione fruticosa ed erbacea con flora ricca di elementi mediterranei; pontico-pannonici; balcanici e sud-europei montani ; relitti alpini ed endemismi appenninici. L’area sulle pendici sud-orientali del Monte del Colle è ricoperta da lembi boschivi, fruticeti ed estensioni erbose con caratteristiche steppiche e sub steppiche. Il bosco è costituito da querceti caducifogli cedui. Il maggior interesse è dato dalla presenza di leopoldia tenuiflora, una specie nota per vivere in pochissime stazioni delle Marche e sono segnalate , inoltre , molte specie di orchidacee. L’importanza dell’area ai fini della conservazione e tutela della flora consiste nella presenza si stazioni di iris graminea, specie rara nelle Marche o la già citata Moehringia papulosa. Fauna: le caratteristiche ambientali del comprensorio naturalistico Gola del Furlo sono notevolmente interessanti anche sotto il profilo faunistico. Gli habitat presenti sono diversificati: -habitat rupicolo: ambiente di nidifcazione per diverse specie di uccelli di notevole interesse, tra i quali l’aquila reale; -habitat forestale: nei boschi cedui si segnalano lo sparviere e la poiana. Tra gli anfibi è segnalata la salamandra pezzata e il tritone crestato. - habitat fluviale e ripario: è rappresentato dal corso del fiume Candigliano. Tra i pesci la presenza del vairone , mente tra gli anfibi è segnalata la rana agile; - habitat dei pascoli e cespuglieti: le aree sono territori di caccia dell’albanella minore e dell’aquila reale. Tra i rettili presenti il cervone; - habitat delle cavità carsiche. Tra gli anfibi è presente il geotritone italico.