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19/10/2000

TRECENTO MILIONI ALLE IMPRESE CHE RIDUCONO L’ORARIO DI LAVORO E STIPULANO CONTRATTI DI SOLIDARIETA'

Le piccole e medie imprese delle Marche che dal primo gennaio 2000 hanno stipulato accordi con le rappresentanze sindacali aziendali allo scopo di ridurre l’orario di lavoro fino a quattro ore settimanali, a parità di retribuzione, potranno usufruire, per un periodo non superiore a ventiquattro mesi, di un contributo regionale. Lo ha deciso, su proposta dell’assessore regionale al Lavoro Cristina Cecchini, la Giunta regionale, che ha approvato, in via sperimentale, i criteri e le modalità per gli interventi di sostegno alle imprese previsti dalla legge regionale 31 del ’97 (art.8, comma 2). “L’obiettivo - spiega la Cecchini - è salvaguardare i posti di lavoro già esistenti e promuovere le condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro. Si tratta di un importante strumento legislativo - sottolinea ancora l’assessore - che la Regione applica concretamente per la prima volta, nell’ambito delle nuove competenze, al fine di creare le condizioni per mantenere ed incrementare il numero degli occupati, scoraggiando il ricorso agli straordinari”. La legge anticipa quella nazionale che, a partire dal 2001, fissa per le imprese con più di 25 dipendenti l’orario normale di lavoro settimanale a 35 ore. A beneficiarne sono le piccole e medie imprese, con un massimo di 250 dipendenti, che abbiano la sede legale o operativa nelle Marche. Per l’anno in corso la copertura finanziaria delle spese è di 200 milioni. Il finanziamento è concesso, in via prioritaria, alle aziende in cassa integrazione guadagni straordinaria, a quelle che operano nel settore del tessile- abbigliamento e alle ditte che per prime, a partire dal primo gennaio 2000, hanno sottoscritto l’accordo sindacale. L’importo erogato è pari, per ogni soggetto coinvolto, alla differenza fra la retribuzione lorda percepita prima dell’accordo sindacale e quella risultante dopo l’accordo medesimo. Per ottenere i contributi, le aziende dovranno inoltrare domanda alla Regione Marche- Servizio di formazione professionale e problemi del lavoro, via Tiziano, 44 60121 Ancona - entro il termine dell’11 novembre prossimo. Sempre su proposta dell’assessore Cecchini, la Giunta ha anche approvato i criteri e le modalità per interventi di sostegno dei contratti di solidarietà previsti dalla legge 31 del ’97, art. 8, comma 1. In base al provvedimento, la Giunta regionale contribuirà ad integrare le retribuzioni dei lavoratori interessati ai contratti di solidarietà che comportino la riduzione dell’orario di lavoro e siano stati stipulati, in caso di crisi aziendale, al fine di evitare licenziamenti e razionalizzare l’impiego delle risorse umane. I soggetti beneficiari sono tutte le aziende, comprese le società cooperative, con sede legale e operativa nella regione che, a decorrere dal primo gennaio 2000, abbiano stipulato accordi con i sindacati aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale e che, di conseguenza, abbiano effettuato una riduzione dell’orario di lavoro per almeno un terzo del personale dipendente a tempo indeterminato o nella misura del 60 per cento del personale addetto al reparto produttivo interessato. L’intervento della Giunta regionale consiste nell’erogazione di un contributo “pari a un quarto del monte retributivo non dovuto a seguito della riduzione dell’orario di lavoro”; il contributo è concesso per un periodo non superiore ai ventiquattro mesi e metà dovrà essere trasferito dalle imprese ai lavoratori interessati. La spesa prevista è di 100 milioni per l’anno 2000. Le domande di concessione dovranno pervenire alla Regione - Servizio formazione professionale e problemi del lavoro- entro l’11 novembre prossimo. Nelle Marche le imprese artigiane sono oltre 49 mila, con un numero di addetti che supera le 140 mila unità. Piuttosto scarse sinora le aziende che hanno applicato la riduzione del numero delle ore settimanali, ma secondo una stima dell’assessorato al Lavoro, si calcola che il provvedimento possa interessare un numero significativo di imprese.