“Caro Giannotti, vengo a sapere dai giornali che lei mi avrebbe inviato una lettera per manifestare le sue preoccupazioni rispetto al settore della cultura, che lei ritiene “in un limbo”, “in situazione di stallo”, colpito da un “vuoto organizzativo”, tutto ciò, par di capire, “perché non c’è un assessore alla cultura”.
Le rispondo per la stessa via.
Voglio innanzitutto rassicurarla: l’assessore alla cultura c’è eccome e poiché è anche il presidente della giunta, sento di poter dire che il settore è proprio in buone mani.
E che dire poi delle capacità operative del Servizio e del Centro Beni Culturali?
Posso garantirle che la voglia di ben figurare di fronte al presidente, moltiplica l’impegno dei miei collaboratori. La sfido infatti a citare un solo esempio di inadempienza, o ritardo, o disservizio attribuibili in questi mesi al Centro o al Servizio Beni Culturali nell’esercizio dei loro compiti d’ufficio.
Tralascio le questioni da lei sollevate a proposito del personale; l’applicazione di accordi sindacali liberamente sottoscritti tra le parti non può essere materia di polemica politica.
Per quanto infine riguarda il futuro direttore del Centro Beni Culturali, la cui nomina compete al Consiglio regionale, le assicuro che la maggioranza saprà avanzare una proposta di alto profilo; dopodiché sia lei che io avremo in aula lo stesso potere decisionale, pari a un quarantesimo.
Cordiali saluti.
Vito D’Ambrosio.”
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