Anche per il ‘mobile’, come per la ‘scarpa’, le prospettive sull’esportazione italiana e mar-chigiana in Russia sono confortanti: è il risultato della ricerca realizzata dalla Regione Marche e dall’Istituto Commercio Estero-Ice di Roma, nell’ambito dell’accordo di programma per l’Internazionalizzazione siglato.
Oggi a Pesaro, presso la sala convegni dell’Associazione Industriali, è stata presentata la sezione relativa all’industria mobiliera, mentre nei giorni scorsi a Porto S.Elpidio quella per le calzature.
“La Regione Marche – ha detto con orgoglio Gian Mario Spacca, vice presidente della giunta – é seconda fra le Regioni italiane per capacità d’utilizzazione delle risorse Ice, sopravanzando regioni ben più grandi per territorio e popolazione industriale.”
La conferma è arrivata con l’intervento di Aristide Martellini dell’Ice, che ha posto in risalto l’ impegno sulla politica d’internazionalizzazione di tutte le componenti della società marchigiana: non a caso a Mosca, Buenos Aires e Shangai, operano uffici-Antenna per assicurare un sistema di relazioni stabili in grado di trasformare i contatti in concreti progetti operativi.
“La ricerca – ha aggiunto Spacca – conferma la validità di considerare il mercato russo strategico per la nostra economia, per cui è altrettanto valida scelta di orientarvi un progetto specifico in base all’accordo con l’Ice. La ripresa economica del mercato russo coincide con l’evoluzione positiva degli indicatori delle imprese regionali, riferiti sia all’esportazione, sia all’attività d’internazionalizzazione vera e propria, ovvero alla collaborazione strutturale di carattere commerciale e produttivo.”
Concetti ripresi anche da Mario Fabbri, presidente del Consorzio marchigiano d’innovazione tecnologica: “Gli operatori del distretto saranno i naturali accompagnatori ed interlocutori dei lavori e per il necessario collegamento con la realtà produttiva locale, realtà che nei prossimi giorni – lunedì e martedì nelle province di Ancona e Pesaro – saranno visitate dai manager russi presenti nelle Marche.”
Sergio Rossi, dell’Istituto russo di diritto ed economia, ha fatto un piccolo ‘specchio’ di società russa, dove il 50 % delle famiglie possiede mobili con più di sei anni: “Il mobile italiano – ha detto – è leader nella fascia alta e nella componentistica, mentre in quella media è in concorrenza con la produzione interna. Nei primi sei mesi del 2000 c’è stata una crescita dell’economia rispetto al 1999 del 7 percento e del 17 in termini di investimenti, dati sembrerebbero dare per superata la crisi del 1998.”
Dalla ricerca, che esamina potenzialità e consumi delle singole regioni russe e sulla situazione delle singole fabbriche, emergono informazioni e dati preziosi.
Innanzitutto un segnale politico importante: le possibilità d’ingresso dei prodotti finiti saranno lasciate alte. La capacità d’acquisto, inoltre, è in aumento soprattutto in direzione di mobili per ufficio, alberghi ed ospedali.
Una domanda interna, in aumento del 6/7 %, che la Russia non è in grado di soddisfare e per la quale l’impresa italiana può fare molto, anche in direzione di processi congiunti di produzione per accessori, pannelli, componenti e truciolati.
I problemi, invece, riguardano i tempi di investimento in Russia che si completeranno in più anni: per cui è necessario collaborare da subito per cominciare ad orientarsi nel complicato ‘pianeta russo’, dove le grandi industrie del nord Europa operano da vent’anni.
(fb)
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