Le amministrazioni comunali dovranno attuare piani d’emergenza per la sicurezza degli abitanti in caso di eventi sismici, incendi boschivi e rischi derivanti da attività industriale.
Lo ha deciso la Giunta regionale che, su iniziativa dell’assessore alla protezione civile Lidio Rocchi, ha approvato le mappe regionali relative alle tre tipologie di rischio.
Le mappe costituiscono il supporto tecnico-scientifico di base per la realizzazione dei singoli piani e un punto di riferimento importante anche per gli strumenti urbanistici che dovranno essere adeguati alle nuove disposizioni in materia di protezione civile.
In caso di terremoto, gli enti locali interessati dovranno individuare il numero delle persone da assistere, i fabbricati pericolosi e le strutture idonee all’ospitalità d’emergenza; per i rischi da attività industriale - in tutto ventiquattro, di cui quattro ad alto indice - i piani comunali di emergenza dovranno, tra l’altro, tener conto dei vincoli relativi agli indici di pericolosità legati all’emissione di sostanze tossiche e all’ubicazione delle industrie. In caso di incendi boschivi, spetta, infine, ai Comuni predisporre, d’intesa con altri enti, tutte le necessarie misure di pronto intervento per salvaguardare l’incolumità dei cittadini.
Le mappe dei rischi – realizzate in base all’esposizione e alla vulnerabilità specifica delle singole aree- sono state approvate dopo il rilascio, da parte della competente commissione consiliare, del parere favorevole e dopo che gli elaborati erano stati sottoposti all’esame dei rappresentanti delle amministrazioni provinciali. Oltre alle tre tipologie elencate, i Comuni debbono prevedere anche adeguati interventi in caso di rischio idrogeologico.
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