Attualmente nel territorio della Regione Marche non esistono più focolai di malattia di Newcastle, una malattia tipica ed esclusiva delle specie avicole (pollo, tacchino, etc.), non trasmissibile all’uomo.
Il presidente della giunta regionale, Vito D’Ambrosio, infatti, con l’ordinanza n. 90 del 25 luglio 2000, ha revocato l’ultima zona di sorveglianza, istituita per prevenire la diffusione della malattia di Newcastle che è entrata nelle Marche alla fine del mese di maggio 2000 ed è rimasta localizzata, grazie alla fattiva collaborazione tra il Servizio Veterinario Regionale, i Servizi Veterinari delle ASL marchigiane e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche, alla provincia di Pesaro-Urbino e ad alcuni comuni della provincia di Ancona.
Per prevenire il ripetersi dei focolai, il Presidente della Giunta Regionale, a seguito delle valutazioni del Servizio Veterinario Regionale, dei Servizi Veterinari delle ASL e dell’Istituto Zooprofilattico, ha emanato la successiva ordinanza n. 91 del 25 luglio 2000, con la quale ha reso obbligatoria la vaccinazione di tutti i volatili presenti presso gli allevamenti industriali e presso i cosiddetti “svezzatori”. In questo modo, infatti, è possibile ottenere una popolazione di animali vaccinati che andrà a sostituire gli animali presenti nel territorio regionale.
Si suggerisce che tutti coloro che allevano volatili (polli, tacchini, oche, anatre, starne, fagiani, piccioni viaggiatori e non, struzzi, etc.), anche se a carattere amatoriale, sottopongano i propri animali a vaccinazione secondo gli schemi elaborati dal Servizio Veterinario Regionale e disponibili presso lo stesso Servizio, i Servizi Veterinari delle ASL e le sezioni diagnostiche dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche.
Inoltre, si consiglia di tenere traccia degli spostamenti (vendite ed acquisti) dei volatili conservando almeno il cosiddetto modello 4, che il venditore deve rilasciare, o la bolla di trasporto degli animali.
Per ogni ulteriore informazione è possibile rivolgersi al Servizio Veterinario Regionale, ai Servizi Veterinari delle ASL e alle sezioni diagnostiche dell’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche.
|