Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
18/07/2000

LA CORTE DEI CONTI RICONOSCE LA REGOLARITA’ DELL’ATTIVITA’ E PROMUOVE IL LAVORO DELLA REGIONE MARCHE.

Si è discussa questa mattina a Roma, presso la sede della Corte dei Conti, davanti al III Collegio della Sezione del Controllo successivo sulla gestione, la relazione, in data 21 settembre, istruita dalla Delegazione regionale per le Marche concernente gli interventi post sismici nelle aree della Regione Marche colpite dalla crisi sismica iniziata il 26 settembre 1997 gestiti dalla Protezione Civile. Si tratta di un atto importante perché attua quel ruolo nuovo della Corte dei Conti, rivolto non solo e non tanto al controllo formale quanto al raggiungimento degli obiettivi. Una novità, quindi, per la Pubblica Amministrazione, che è costretta a guardare sempre più all’efficacia e all’efficienza della sua azione. Sotto la lente della Corte è stata, in particolare, la gestione degli interventi demandata dalle Ordinanze ministeriali di Protezione civile al Commissario delegato per gli interventi di Protezione civile nelle Marche nel periodo intercorrente dall’inizio dello stato di emergenza (28 settembre 997) al 30 Giugno 1999. L’indagine è stata rivolta, in particolare, verso gli interventi urgenti su infrastrutture e su edifici di fruizione pubblica danneggiati, le urbanizzazioni delle aree destinate ad insediamenti abitativi di emergenza, i lavori di ripristino delle strade provinciali nonché la riparazione di unità immobiliari destinate ad abitazioni principali e i sussidi per l’autonoma sistemazione. A Roma, davanti al III collegio della Corte dei Conti si sono recati, in rappresentanza della Regione Marche, il vice Commissario delegato Gian Mario Spacca, il presidente della IV Commissione del Consiglio regionale, Gabriele Martoni, il presidente della Commissione Anci-terremoto, il sindaco di Cingoli Leonardo Lippi, assistiti dai funzionari e tecnici dell’Ente che seguono fin dall’inizio del sisma l’attività di ricostruzione. Al termine del confronto Spacca, che ha parlato di fronte al Collegio, ha affermato : “Ho ringraziato anzitutto la Corte per aver compreso la complessità dell’opera a cui abbiamo fatto e dobbiamo far fronte e le difficoltà derivanti da una procedura innovativa per la qualità degli interventi messi in atto. Anche il caratteristico policentrismo marchigiano con la diffusione degli abitati sul territorio è stato un fattore di difficoltà aggiuntivo. E’ stata riconosciuta al presidente D’Ambrosio la tempestività con cui si è mosso. Anche se il periodo considerato era limitato fino al 30 giugno 99, ho ritenuto di illustrare alla Corte la situazione attuale mettendo in evidenza le performance realizzate, che sono di tutto rilievo specie se paragonate alle esperienze di altre aree terremotate. Sui rilievi della relazione riguardanti, in particolare, l’assegnazione dei compiti di gestione anche ai piccoli comuni e il ruolo delle Province ho sottolineato come la scelta di coinvolgere i piccoli centri nella complessa attività sia stata giusta tanto che oggi i dati mettono in rilievo come questi abbiano raggiunto una percentuale di completamento dei lavori del 52,23% rispetto al 44,86% generale. Quanto alle Province ho chiarito che la decisione di non sobbarcarle di altre pesanti funzioni è stata dettata dal fatto che tali Enti sono stati interessati dalle leggi Bassanini le quali hanno delegato loro una miriade di nuovi compiti. Anche per i Piani stralcio, che all’inizio hanno stentato, i dati al 18 luglio sono significativi: su 420 progetti ne sono stati completati 370.” Il sindaco di Cingoli Lippi, da parte sua, ha sottolineato che “l’intervento di Spacca è stato efficace nel confermare come i piccoli comuni abbiano saputo essere all’altezza dei compiti di gestione loro assegnati. La macchina della ricostruzione ha funzionato perché la Regione ha scelto di non sovrapporsi ai Comuni ma di collaborare con gli Enti locali, sfruttando tutte le energie che stanno a contatto quotidiano con quanti hanno subito il sisma. La continua concertazione tra Regione, Anci e strutture decentrate ha infine permesso di rispondere con efficacia alla sfida della rinascita.” Le conclusioni della relazione riconoscono la correttezza e la regolarità di tutta le complessa gestione dell’opera di ricostruzione presa in esame. “L’indagine svolta ha palesato – è scritto tra l’altro nella relazione - che il Commissario delegato, per quanto di sua competenza, ha profuso il massimo impegno nell’assolvimento delle sue funzioni, adottando con la tempestività consentita dalle eccezionali circostanze, il piano degli interventi urgenti provvedendo a ripartire tra le varie tipologie degli stessi le risorse disponibili, che ha tempestivamente assegnato agli enti attuatori e, stabilendo, come previsto dalle Ordinanze ministeriali, apposite modalità e prescrizioni in ordine alle varie fasi attuative egli interventi, alla erogazione dei finanziamenti e dei contributi”. E’ stata anche riconosciuta come proficua e qualificata la collaborazione dell’Ufficio centrale di supporto al lavoro del Commissario e dei due Uffici di Muccia e Fabriano per l’assistenza ai Comuni.