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12/07/2000

VIGILANZA SULL'ALIMENTAZIONE ANIMALE - APPROVATO IL PIANO REGIONALE

Se gli animali mangiano bene, anche l’uomo si nutre meglio. Garantendo cibi sani al bestiame d’allevamento, si tutela anche la salute pubblica. Sono questi i presupposti alla base del “Piano regionale di vigilanza e controlli sanitari sull’alimentazione degli animali” (Praa), approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore ai Servizi Veterinari, Augusto Melappioni. La normativa disciplina l’applicazione, nel territorio delle Marche, del Piano nazionale di settore. Ha come finalità la tutela della salute pubblica attraverso la vigilanza e i controlli sull’alimentazione degli animali produttori di alimenti per l’uomo. Si prefigge di aumentare la salubrità degli alimenti destinati al bestiame, di razionalizzare i controlli sull’alimentazione animale e di qualificare gli operatori sanitari sull’igiene degli allevamenti. Un insieme di interventi resi necessari dall’accresciuta attenzione sull’alimentazione animale, dopo i noti episodi di encefalopatia spongiforme bovina (Bse) che hanno colpito anche l’uomo. Senza ignorare i recenti problemi - igienici e sanitari - che hanno interessato il settore mangimistico in alcuni Paesi dell’Unione europea. Una situazione che impone, anche nelle Marche, di controllare l’uso dei farmaci nei mangimi, sapendo che l’alimentazione influenza le caratteristiche organolettiche delle derrate animali. Il Praa ha una cadenza annuale. Nel primo anno intende attivare l’anagrafe regionale degli impianti di produzione e di distribuzione degli alimenti (mangimifici) e dei laboratori d’analisi. Oltre a intensificare la vigilanza sulla qualità dell’alimentazione animale, per prevenire contaminazioni da salmonelle e da aflatossine. Sorvegliata speciale è anche l’encefalopatia spongiforme, causata dalla somministrazione di diete proteiche derivate da mammiferi. La vigilanza è effettuata dalle Aziende sanitarie, attraverso i propri servizi veterinari. Le analisi sugli alimenti sono curate dall’Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche, mentre quelle di revisione dall’Istituto superiore di sanità. In ogni Asl deve essere individuato un referente a cui affidare il coordinamento del Piano. (r.p.)