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22/06/2000

CATALOGAZIONE DEL PATRIMONIO AUDIOVISIVO REGIONALE: UN BENE CULTURALE CHE VIVE DI LUCE PROPRIA. IL PROGETTO CURATO DALLA MEDIATECA DELLE MARCHE

“Con la puntuale realizzazione della prima fase del progetto triennale di catalogazione dei beni audiovisivi regionali, la Mediateca delle Marche ha dato vita ad un sistema operativo e funzionale di catalogazione specialistica, fortemente innovativo.” Le parole del Direttore del Centro regionale per i Beni Culturali, arch. Mario Canti, pronunciate nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi in Regione, preludono all’illustrazione del più ampio programma di catalogazione che la struttura regionale sta conducendo con criteri metodologici molto avanzati e che pone le Marche tra le prime quattro regioni in Italia come schedatura informatizzata del patrimonio culturale. “Infatti – ha aggiunto Canti - la catalogazione del patrimonio regionale è stata pensata non come un archivio giacente, ma un sistema operativo, informatizzato, punto di riferimento di tutta la comunità regionale. Abbiamo puntato ad una diversa accezione di “bene culturale”: non solo pittura o storia o archeologia, ma tutto ciò che testimonia la produzione culturale nella nostra regione: beni artistici, librari, testimonianze della civiltà contadina, cultura scientifica e antropologica e, appunto, beni audiovisivi . L’intero programma di catalogazione sarà dunque un universo accessibile in rete, che spazia dal reperto archeologico al supporto magnetico. Il lavoro della Mediateca, polo catalografico regionale, in questo senso è originale e innovativo, perché per la prima volta nel settore della catalogazione, anche a livello nazionale, il bene audiovisivo non è assimilato al bene librario, ma assurge alla dignità di bene culturale autonomo e come tale va riconosciuto.” Franco Boldrini, presidente della Mediateca delle Marche, ha puntualizzato il lavoro di ricerca spiegando le fasi della schedatura di 1640 documenti ( circa 1000 solo del fondo “ Premio Libero Bizzarri") nel primo anno di lavoro: individuazione dei numerosi bacini di raccolta, “una realtà dove il sommerso, sia nel contesto pubblico che nel privato, è prevalente, quasi un lavoro di archeologia “visuale”, perché i documenti andavano scovati…; la fase di conservazione del bene; la pubblicizzazione e informazione sul lavoro svolto proprio per rispondere alla naturale domanda di fruizione allargata, partendo in primis dal settore educativo didattico fino a quello turistico. “E’ giusto sottolineare- ha detto Boldrini- che l’intento della Mediateca delle Marche, non è quello di essere un deposito di video, ma luogo aperto e interattivo, un punto di riferimento facilmente accessibile, agendo in sinergia con gli altri poli catalografici per dare un valore aggiunto a questo importante e originale patrimonio culturale. “ Infine, Anna Olivucci, responsabile scientifico del progetto della Mediateca, ha spiegato tecnicamente il lavoro di un anno. Il progetto è partito con il criterio, adottato dallo stesso Centro Beni Culturali, di divisione fra “contenitori” e “contenuti”, privilegiando le teche specialistiche ( centri di produzione cinematografica, emittenti televisive, centri teatrali). Temi specifici, quindi, di interesse regionale e con documenti non facilmente reperibili in altro modo. Cinque catalogatori hanno lavorato al progetto per realizzare una scheda con 50 campi di consultazione e l’accesso ad Internet ( il sito sarà accessibile da www.regione.marche.it/beniculturali/catalogo ). Si potrà ricercare i documento per argomento, per titolo, per autore , per luogo di produzione e vedere brevi sequenze filmate. Anna Olivucci, ha anche sottolineato la necessità di percorsi formativi nel settore della catalogazione audiovisiva e di una nuova figura professionale in questo campo, il documentalista, che può offrire buone opportunità di lavoro. Ultima nota di colore: il più vecchio filmato catalogato è dei primi del ‘900. Una pellicola “a pizza” girata in 16mm da una famiglia di Recanati, la famiglia De Stefani che l’ha messa a disposizione della Mediateca. Il titolo è “In giro per le Marche” : le gite in varie località della regione, i matrimoni, i viaggi all’estero, le riunioni di famiglia,un’eccezionale testimonianza di vita quotidiana e di storia marchigiana. (ad’e)