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04/04/2000

"PICENI, POPOLO D'EUROPA": APPUNTAMENTO CON LA NOSTRA STORIA. CONFERENZA AD ASCOLI IL 6 APRILE CON MANFREDI E BRACCESI

Ammirare i tanti e preziosi reperti della mostra “Piceni, Popolo d’Europa”, in corso ad Ascoli e a Teramo, è certamente l’approccio ideale per accostarsi a questa civiltà, per molti versi ancora da scoprire. Ma per approfondire la conoscenza di un popolo, la cui impronta genetica si rivela ancora in molti aspetti dell’odierna “marchigianità”, sarà senz’altro interessante intervenire alla Conferenza, organizzata dalla Regione Marche- Assessorato alla Cultura e dal Comune di Ascoli, per giovedì 6 aprile alle 17 e 30 presso la Sala della Vittoria ad Ascoli Piceno. Ad illustrare il mondo Piceno e i rapporti con le civiltà coeve, due eminenti studiosi italiani: Valerio Massimo Manfredi, archeologo, scrittore, esploratore, famoso per i suoi romanzi storici e per le partecipazioni alla trasmissione “Il filo di Arianna” di Rai 2 e il prof. Lorenzo Braccesi, membro del comitato scientifico della mostra, ricercatore e ordinario di Storia Greca all’Università di Padova. Attraverso le relazioni dei due archeologi, sarà quantomeno affascinante scoprire quanto ancora di “piceno” resiste nei marchigiani del 2000 dopo Cristo. Certo i Piceni avevano un profondo radicamento nel territorio, una vocazione mercantile, un notevolissimo senso estetico, una non bellicosità di tipo espansionistico, ma in ogni caso l’orgogliosa difesa della “proprietà”… Valerio Massimo Manfredi, 56 anni, docente universitario, è già famoso anche all’estero per la pubblicazione di molti romanzi storici e per le sue numerose campagne di scavi, anche in diversi siti Piceni. Si può definire un personaggio a metà tra un Indiana Jones, per la sua passione per l’esplorazione e un Wilbur Smith italiano, poiché i suoi libri, tradotti in 12 lingue, sono ormai best sellers. Ma Valerio Manfredi è anche e soprattutto il divulgatore dell’Archeologia negli ultimi dieci anni, convinto sostenitore della tutela e della valorizzazione del patrimonio archeologico e della necessità di “risvegliare la memoria dei cittadini”. Ha infatti “raccontato” l’Archeologia, facendo condividere il fascino di questa scienza ai non addetti ai lavori. Autore anche di molti saggi e traduzioni (Anabasi di Senofonte), è specializzato in Topografia del Mondo Antico e quindi esperto di insediamenti urbani, di antiche metropoli e di cultura materiale - antropologica . Nella conferenza di giovedì 6 aprile tratterà appunto questi temi e il suggestivo aspetto di come poteva svolgersi la vita di tutti i giorni nelle città picene. Lorenzo Braccesi illustrerà invece quella che definisce “la novità” nello studio della civiltà picena: i rapporti, non solo mercantili, con il mondo greco. Vi sono, infatti, collegamenti non soltanto con gli Etruschi, con i quali i Piceni condividono il ceppo genetico, ma vi sono state relazioni e contatti, mai considerati appieno finora, con quasi tutti i popoli italici, con i progenitori dei Romani, ma soprattutto rapporti marittimi e commerciali con la civiltà ellenica e le colonie greche in Adriatico. Braccesi analizzerà queste temi anche attraverso l’esame di alcuni reperti, come la stele di Novilara - roccaforte dei Piceni - che rappresenta l’esempio più significativo della efficiente struttura organizzativa di tali rapporti.(ad’e)