Spacca: l’innovazione è il fattore critico di successo della nuova competizione globale
Fondi disponibili: 4 miliardi nel 2000 e altrettanti nel 2001
La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore all’Industria Gian Mario Spacca, ha approvato il quadro di interventi per lo sviluppo della qualità e dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese marchigiane.
Si tratta dello strumento attuativo, per l’anno in corso, della nuova legge regionale sulla qualità e l’innovazione tecnologica che attiverà fondi pari a 4 miliardi di lire nel 2000 e altrettanti nel 2001.
L’azione della Regione mira ad incentivare l’introduzione nei sistemi aziendali di procedure e progetti innovativi finalizzati alla qualità, alla certificazione secondo le norme ISO 9000 e derivate, a quelle di prodotto, all’acquisizione di software avanzato e anche di macchinari ad elevato valore tecnologico.
“Sono interventi assai differenziati che ripropongono l’esperienza positiva della precedente normativa, introducendo nuove azioni particolarmente attese dalle imprese – ha affermato Spacca -. L’innovazione tecnologica è un fattore critico di successo della nuova ‘competizione globale’, alla quale la Regione intende accompagnare il sistema delle piccole e medie imprese. Internet e commercio elettronico, ad esempio, sono i nuovi aspetti di un mercato che affronta la competitività in termini di conoscenza ed informazione e dal quale non si può rimanere esclusi.”
Ruolo importante nell’ambito del quadro d’interventi, infatti, è attribuito al tecnologie e servizi per la pratica del commercio elettronico tra imprese o verso il consumo finale: una grande innovazione per le piccole e medie realtà, spesso svantaggiate di fronte alla globalizzazione.
Per quest’azione sono previsti contributi pari al 30% delle spese, fino a 100 milioni di lire.
Le domande relative all’intero pacchetto vanno presentate entro il 20 aprile 2000 e riguardano:
a) la certificazione dei sistemi di qualità aziendale conforme alle norme ISO 9000 ed a quelle derivate: contributi fissi da un minimo di 8 ad un massimo di 80 milioni di lire o in alternativa un contributo per il 30% delle spese, fino a 100 milioni di lire.
b) l’attestazione delle specifiche tecniche dei prodotti a seguito di prove presso i competenti laboratori: contributo del 30% delle spese, fino a 30 milioni;
c) la marcatura CE dei prodotti, ottenuta a seguito di autocertificazione o a certificazione ‘di tipo’ rilasciata da organismi notificati: 3 milioni per ogni intervento fino a 12 milioni;
d) l’informatizzazione dei processi produttivi, della gestione e del magazzino: contributi pari al 30% delle spese (massimo 30 milioni);
e) la certificazione dei sistemi di gestione ambientale (norme ISO 14000 e derivate, EMAS ed Ecolabel): contributo del 30% delle spese, fino a 100 milioni;
f) le tecnologie relative a materiali, processi produttivi, prodotti, collaudi intermedi e finali: contributo pari al 30% delle spese, anche qui fino ad un massimo di 100 milioni;
g) l’attività di progettazione, prototipazione rapida e di produzione di prova: contributo per il 50% delle spese (max 50 milioni);
h) l’accreditamento di laboratori o organismi di certificazione presso enti nazionali, comunitari o internazionali: 50% delle spese, fino ad un massimo di 30 milioni;
L’entità dei contributi complessivamente concessi per ciascun beneficiario non può, in alcun caso, superare i limiti del regime comunitario ‘de minimis’ (100.000 ECU in tre anni).
Il provvedimento, dopo il parere delle Commissione consiliare e la definitiva approvazione della Giunta stessa, sarà consultabile presso il Servizio Artigianato ed Industria e sul Bollettino ufficiale della Regione Marche anche all’indirizzo Internet http://www.regione.marche.it/bur.
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