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29/12/1999

AREE PROTETTE: PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE MARCHE E CENTRALI COOPERATIVE

Promuovere, nelle aree protette naturali, iniziative economiche rispettose dell’ambiente e capaci di garantire un elevato livello occupazionale. Per conseguire questo fine, la Regione Marche e le Centrali cooperative sigleranno un protocollo d’intesa che valorizzerà la cooperazione come strumento di promozione, attuazione e divulgazione della politica ambientale regionale. La Giunta regionale ha approvato lo schema di protocollo che sarà siglato dal presidente D’Ambrosio e dalla Lega Coop Marche, dall’Unione nazionale cooperative italiane (Unci), dalla Confcooperative italiane (Cci) e dall’Associazione generale cooperative italiane (Agci). L’intesa ha lo scopo di fornire ai gestori delle aree protette gli strumenti per incentivare la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile del territorio. “Con la sigla di questo atto – ha commentato l’assessore regionale all’Ambiente, Edoardo Mentrasti – concludiamo un lungo lavoro di concertazione con le Centrali cooperative. Dall’applicazione dell’accordo la Regione si attende un incremento qualitativo e quantitativo delle opportunità occupazionale nelle aree protette. Con questo atto le Marche concretizzano l’accordo nazionale sottoscritto nel dicembre 1999 tra il ministero dell’Ambiente e le Centrali cooperative che individua nella cooperazione uno strumento utile per lo sviluppo sostenibile. Viene anche rispettato l’impegno assunto nella Carta di Fonte Avellana, relativamente alla promozione della cooperazione e della tutela dei territori montani”. Il protocollo d’intesa si applica a tutti gli interventi di gestione e miglioramento del territorio, con particolare riguardo a quelli agricoli, forestali e di ripristino ambientale. Valorizza le attività economiche sostenibili, basate sull’utilizzo delle risorse locali e sull’integrazione tra risorse e ambiente. Alle cooperative potranno essere affidati i lavori e le manutenzioni agricolo-forestali; i servizi di educazione ambientale, del turismo naturalistico ed escursionistico; la coltivazione dei boschi pubblici, privati e di proprietà collettiva. L’intesa promuove anche la formazione professionale e la riconversione ecocompatibile delle attività economiche; la commercializzazione dei prodotti delle aree protette; l’incentivazione del turismo ambientale e dell’agriturismo; il recupero delle strutture destinate alle attività ricreative. Le cooperative agricole e forestale, inoltre, potranno essere impiegate nel servizio di prevenzione degli incendi boschivi. (r.p.)