Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
15/12/1999

"MILLENIUM BUG" IN SANITA': LA GIUNTA HA ADOTTATO IL PIANO DI CONTINUITA' ED EMERGENZA

Mancano pochi giorni alla fine del millennio e i problemi connessi al non riconoscimento da parte dei sistemi computerizzati della data a due zeri, il cosiddetto “Millennium bug”, diventano sempre più di stretta attualità. La Regione Marche ha affrontato la questione nel settore sanitario, adottando nell’ultima seduta della giunta, il Piano regionale di continuità ed emergenza. L’obiettivo, in caso di rischi da black out elettrico, idrico e telefonico o di malfunzionamento di attrezzature sanitarie, è quello di garantire l’assistenza medica attraverso azioni organizzative e programmatiche di compensazione, con modalità quindi alternative alla normale funzionalità . Secondo le indicazioni nazionali, è stata privilegiata la gestione dell’emergenza e quindi un ruolo fondamentale è stato attribuito alle quattro centrali operative del 118. Il programma regionale è costituito, infatti, dalle linee di indirizzo e dai piani di continuità delle centrali operative di Ancona, Pesaro, Macerata ed Ascoli e da quello dei Servizi trasfusionali. Il Piano regionale, proprio per la sua natura di strumento preventivo, prende in considerazione tutte le possibili ipotesi e gli scenari che potrebbero comportare rischi per la salute dei cittadini: dal più pessimistico della interruzione totale di collegamenti e di blocco delle attrezzature, alla parziale interruzione di collegamenti telefonici in aree localizzate. Le evenienze connesse al millenium bug in campo sanitario dipendono, infatti, anche dal corretto funzionamento dei servizi essenziali (acqua, luce, gas ecc. ). In campo strettamente sanitario, invece, il mancato adeguamento all’anno duemila dei software potrebbe comportare l’errore di calcolo nel caso di terapie che tengono conto di date di riferimento, la trasmissione di dati spuri o ambigui, la scorretta registrazione di date non coerenti con il conseguente rifiuto di funzionamento delle apparecchiature. Il Piano, non si limita a tenere conto solo della data del 31 dicembre ma, in conformità alle disposizioni nazionali, estende la sua operatività fino al 7 gennaio, dal momento che i malfunzionamenti dei sistemi potrebbero non essere immediati. E’ stata individuata una rete di presidi, articolata su due livelli di riferimento: il primo è rappresentato dagli Ospedali di rete come punto di riferimento dei presidi periferici; il secondo (una rete di resistenza) è costituito dai presidi sede delle centrali operative del 118 e dalle Aziende Ospedaliere che erogano prestazioni ad alta specialità. Le modalità di intervento e di eventuale compensazione si sviluppano su due momenti: la fase di monitoraggio continuo nelle singole strutture sanitarie, per verificare lo stato di funzionalità delle strutture e comunicarne il risultato alle centrali 118, attraverso la cosiddetta “linea rossa”, la linea cioè preferenziale. La seconda fase di intervento è relativa alla gestione dell’emergenza nella quale le centrali operative hanno il compito essenziale di far circolare le informazioni e mettere in collegamento i presidi per sopperire ad eventuali carenze nel territorio. Le proposte operative del Piano regionale prevedono anche una mirata organizzazione del lavoro con una serie di provvedimenti che vanno dal favorire una riduzione dei ricoveri programmati nel periodo in questione, all’approvvigionamento di attrezzature considerate essenziali per l’area dell’emergenza, all’acquisizione di radio multifrequenza, gruppi elettrogeni, di riserve idriche e di scorte di materiale vario. Per quanto riguarda il personale sanitario, così come in tutto il Paese, saranno rinforzati i turni di guardia e di reperibilità, specialmente del personale più esperto sia nell’assistenza sanitaria che nell’utilizzo di tecnologie avanzate. Il Piano regionale di continuità ed emergenza è il risultato di un coordinamento a livello regionale e provinciale tra Centrali operative del 118, ospedali e strutture periferiche: una costruttiva attività di collegamento tra strutture sanitarie che sono state sensibilizzate da diversi mesi sul problema. Fin dal maggio scorso, infatti, sulla base delle direttive ministeriali, il Servizio Sanità ha avviato un’attività di screening sulla conformità all’anno 2000 presso tutte le strutture sanitarie per verificare la situazione di adeguamento dei sistemi informatici delle Aziende sanitarie, ospedaliere e dell’INRCA, richiedendo anche di dotarsi di specifici Piani di continuità ed emergenza da presentare entro il 30 ottobre. Le verifiche sull’adeguamento sono proseguite per stadi di avanzamento fino ad ottobre e proseguono in questi giorni per aggiornare costantemente i dati. Un gruppo di lavoro multidisciplinare ha esaminato e valutato l’efficacia dei piani di continuità, fornendo i necessari supporti tecnici in funzione di un’omogeneità delle modalità operative. (ad’e)