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06/12/1999

PRESENTATO IL PROGETTO SENIOR : LA PERSONA CON HANDICAP AVANZA NEGLI ANNI. STRATEGIE PER CONTENERE IL DETERIORAMENTO COGNITIVO.

Negli ultimi tre decenni numerosi studi epidemiologici hanno scientificamente documentato un fenomeno estremamente positivo: l''aumento considerevole della prospettiva di vita per le persone con ritardo mentale. Le ricerche, condotte in vari paesi, soprattutto su soggetti affetti da sindrome di Down, hanno messo in risalto come una elevata percentuale di essi tendano a raggiungere e superare i 50 anni di età. Nel 1929 l’età media di un soggetto down era di 9 anni, nel 47 si è passati ad una media di 12-15 anni, nel 61 a 18 anni e nel 1990 il 70% superava i 40 anni, il 44% i 60 anni e il 13,8% i 68 anni. Le spiegazioni di questo aumento nell''età di vita vanno in primo luogo ricercate nei progressi della scienza medica, la quale ha portato alla diminuzione della mortalità infantile e al trattamento più efficace di malattie infettive e patologie cardio-vascolari, molto diffuse nella popolazione di soggetti con handicap mentale (specie nei soggetti Down). Altre spiegazioni vanno individuate nella maggiore attenzione e disponibilità della popolazione in generale verso le persone con ritardo mentale; attenzione e disponibilità che si sono concretizzate nell''inserimento scolastico e nel coinvolgimento in programmi riabilitativi ed in esperienze sociali, ricreative e sportive. La situazione che si viene a determinare a seguito del notevole incremento delle prospettive di vita per le persone con ritardo mentale, presenta caratteristiche da un lato esaltanti e dall’altro assai preoccupanti. Esaltanti perché si aprono alle persone disabili mentali possibilità di vita prolungata e potenzialmente stimolante dal punto di vista personale e sociale, prospettiva questa in netto contrasto con le prognosi nefaste che venivano formulate fino a qualche decennio fa. Preoccupante perché bisogna riconoscere come si sia ancora poco attrezzati di fronte alle problematiche connesse all’aumento dell’età. Insufficientemente strutturata è la rete di servizi che dovrebbe concretamente supportare la persona disabile mentale e la sua famiglia, la quale chiaramente, almeno nella componente dei genitori, con il passare degli anni è in grado di fornire un sostegno sempre meno efficace. Con il progredire dell''età, inoltre, le problematiche di natura psicosociale per i soggetti con handicap mentale sono molto frequenti e si caratterizzano per due aspetti principali, i quali vanno ad aggiungersi ai problemi di natura medica: - una regressione nei livelli di autonomia e di integrazione sociale; - un decadimento del livello cognitivo. Sulla scorta di queste premesse, il Servizio Servizi Sociali della Regione Marche ha promosso presso Centro Socio-educativo "Francesca" della Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro di Urbania un progetto di ricerca ed intervento, denominato “Progetto Senior". Le finalità del progetto di ricerca ed intervento possono essere sintetizzate nei seguenti punti: a) identificare ed analizzare le capacità cognitive che tendono maggiormente a decadere col progredire dell''età nei soggetti con handicap mentale ed elaborare un software per evidenziare precocemente tali decadimenti; b) distribuire il software a tutti i Servizi riabilitativi ed educativi della Regione Marche, con l''impegno, da parte degli stessi, di restituire periodicamente i dati che il software stesso memorizza. In questo modo, sarà possibile ottenere una banca dati del tutto innovativa e di notevole valore scientifico (il software nel memorizzare i dati da trasmettere procede automaticamente alla segretazione degli stessi, per rispettare la Legge sulla gestione dei dati personali). c) studiare longitudinalmente il processo d’invecchiamento delle persone con ritardo mentale, grazie alla creazione di uno specifico Osservatorio; d) sperimentare l''efficacia di alcuni programmi di stimolazione cognitiva in soggetti con handicap mentale di età avanzata; e) delineare le linee organizzative e tecniche di Servizi per soggetti con handicap mentale di età avanzata, i quali possano fornire una risposta di qualità alle esigenze di queste persone. Il progetto si articola in due fasi: 1a FASE Studio delle ripercussioni connesse all’avanzamento di età sui processi cognitivi della persona con ritardo mentale; Elaborazione e validazione di un sistema valutativo, in grado di evidenziare i primi segni di deterioramento cognitivo; Produzione di un CD con il sistema di valutazione e distribuzione dello stesso ai Servizi che aderiscono al Progetto. 2a FASE: Creazione di uno specifico Osservatorio per lo studio dei processi connessi all’avanzamento d’età nelle persone con ritardo mentale ; Organizzazione e monitoraggio di esperienze pilota di intervento, che saranno raccolte in un CD educativo-riabilitativo; Organizzazione di conferenze annuali sui risultati per prevedere eventuali ampliamenti o modifiche al progetto. Nella giornata di studio del prossimo 10 dicembre verrà illustrato il lavoro condotto fino a questo momento e si pianificheranno i passi successivi. Interverranno nella mattinata: Giuseppe Mascioni, Assessore alla Sanità e Servizi Sociali della Regione Marche; Marcello Secchiaroli, Presidente del Coordinamento Regionale per l''Handicap; Paolo Meazzini, docente di Psicologia clinica presso l''Università "La Sapienza" di Roma; Jean Rondal, docente di Psicolinguistica all''Università di Liegi e Presidente dell''Associazione Europea di Studi sulla Sindrome di Down; Lucio Cottini, docente di Psicologia dell''handicap e della riabilitazione all''Università di Urbino e Direttore del Centro Socio-educativo "Francesca". Nel pomeriggio verrà prima presentato e poi distribuito gratuitamente il software elaborato dal gruppo scientifico del progetto.