Centri di educazione ambientale
Stabiliti i contributi 1999 per un totale di 760 milioni di lire
I criteri per l’erogazione dei contributi 1999 ai Centri di Educazione ambientale (CEA) riconosciuti dalla Regione e la specifica destinazione, per un totale di 760 milioni di lire, sono stati approvati dalla Giunta, su proposta dell’Assessore all’Ambiente Edoardo Mentrasti.
I CEA, operanti da alcuni anni per iniziativa di privati, Enti pubblici, istituzioni scolastiche ed Associazioni ambientali, rappresentano un’importante proposta educativa e di conoscenza delle caratteristiche ambientali del territorio regionale.
I CEA riconosciuti dalla Regione sono 47 e il contributo nel 1999 della Regione provvede a supportarne la gestione funzionale con un minimo di 5 fino ad un massimo di 10 milioni di lire cadauno per un totale di 270 milioni.
Una parte ancora più ampia del finanziamento è mirata a sovvenzionare i migliori progetti proposti dai singoli CEA (per 330 milioni complessivi) o quelli di rete volti alla qualificazione ed integrazione del sistema di educazione ambientale (160 milioni di lire).
L’estrema diversità delle allocazioni dei CEA, da ambienti marini a collinari e montani, in aree protette, riserve naturali o aree urbane di interesse ambientale, ha avvicinato alla natura un’ampia parte di popolazione inizialmente attratta semplicemente dalla novità.
L’obbiettivo, quindi, è stato decisamente raggiunto: consentire una fruizione dell’ambiente che diventasse anche un processo educazionale.
Oltretutto la creatività dei soggetti gestori dei Centri, ha dato vita, in alcuni casi, a iniziative veramente avanzate dal punto di vista scientifico, sperimentale, didattico o di coinvolgimento e collegamento sociale, territoriale e con il tessuto economico: come ad esempio l’iniziazione all’osservazione astronomica, allo studio delle specie animali e floreali, alle caratteristiche geologiche e biologiche.
In tutti i casi invece ha offerto a tanti la possibilità di conoscere in maniera guidata microambienti di altissimo valore naturalistico e, perché no, turistico e culturale.
Per ultimo va detto che nell’ambito dei CEA sono nate numerose occasioni di lavoro (alcune centinaia) che rappresentano un’ipotesi di sviluppo decisamente nuova ed interessante, rivolta, spesso, a giovani alla ricerca di alternative professionali.
(fb)
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