I trasporti e la mobilità in generale sono tra i fattori di maggiore impatto rispetto alla generazione di emissioni climalteranti. Per il raggiungimento delle finalità di sostenibilità e vivibilità delle città, assumono un ruolo fondamentale gli interventi che facilitano la mobilità sostenibile ed in particolare quella ciclistica.
A tal fine si è reso necessario programmare una rete regionale ciclabile protetta e dedicata, sia per la ciclomobilità extraurbana che urbana. Sino a qualche anno fa si operava sulla base di normative e finanziamento nazionali (L.366/1998) ai quali si aggiungevano cofinanziamenti regionali. La Legge Regionale n° 38/2012 ad oggetto “Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica” prevede di determinare annualmente, sulla base delle disponibilità di bilancio, i programmi attuativi di intervento e di co-finanziamento in favore dei Comuni dotati di piani comunali per la mobilità ciclistica.
Il Programma di Governo Regionale indica, tra le varie Priorità Operative il “forte potenziamento della mobilità dolce e messa in rete delle infrastrutture già esistenti, sempre in un'ottica di massima accessibilità per tutti”, al fine di assicurare un forte contributo alla lotta all'inquinamento, al rilancio di città più sostenibili, salubri e vivibili, alla promozione del turismo e cicloturistico, alla migliore e più sana fruizione del territorio.
Lo sviluppo della mobilità ciclistica è tra i principali elementi che, in nuova visione di mobilità sostenibile e intelligente uso degli spazi urbani, potrà contribuire alla lotta all'inquinamento e contemporaneamente alla promozione del territorio regionale.
Favorire l'uso della mobilità ciclistica, attraverso la realizzazione di una rete regionale di infrastrutture ciclabili, interconnesse tra loro ed integrate con il “sistema del Trasporto Pubblico Locale ferroviario ed automobilistico”, e la costruzione di circuiti ciclabili e di opere complementari al servizio dei ciclisti, (parcheggi dedicati, attrezzaggio nodi di scambio intermodale, velostazioni, bike officine, velodromi, punti informazione cicloturistica e punti ristoro) significa favorire lo sviluppo di tutto il territorio marchigiano, identificato nelle tante località regionali, ricche di valore ambientale, paesaggistico e culturale.
La “rete ciclabile regionale”, risulta essere caratterizzata da un sistema di Ciclovie, costituito da un asse costiero (nord-sud), che percorre la fascia adriatica e si connette con le direttici trasversali (est-ovest), disposte lungo le principali vallate fluviali. L’asse costiero (ciclovia Adriatica) vede la sua estensione verso Venezia, a Nord, e verso Bari, a Sud, e trova il suo baricentro ad Ancona, mentre alcune delle direttrici ciclabili trasversali vedono la connessione, ad Ovest, con le infrastrutture ciclabili delle regioni confinanti, fino a raggiungere la costa del Tirreno e, ad Est, la connessione con le aree della macro-regione Adriatico-Ionica. Questo primario impianto “a pettine”, attestato lungo la fascia costiera, consentirà il collegamento delle aree interne, caratterizzate dalle vallate fluviali che si configurano come percorrenze "naturali" sia dal punto di vista morfologico che dal punto di vista storico-turistico (è lungo le vallate che storicamente si sono sviluppate tutte le attività umane) con la litoranea adriatica, caratterizzata attualmente dalla maggiore urbanizzazione residenziale e produttiva. Ad esso si integrerà il collegamento ciclabile con i principali Parchi e Riserve, in ambito appenninico e sub-appenninico.
Scarica la cartina con lo schema della rete ciclabile Regionale

ultimo aggiornamento 01/01/2023