Specie

Fratino

Sistematica

Specie: Charadrius alexandrinus
Classe: Aves
Ordine: Charadriiformes

Stato di conservazione

Lista Rossa UICN Italiana: EN

Lista Rossa UICN Europea: LC

Lista Rossa UICN Globale: LC

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Ottimo
Stato attuale di conservazione: Insufficiente
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Molto basso

Distribuzione in periodo riproduttivo nelle Marche

Fratino

Il Fratino è un piccolo caradriforme dalla colorazione mimetica che gli consente di sfuggire, allo sguardo degli osservatori meno attenti. Si nutre prevalentemente di invertebrati che cattura direttamente sul terreno perlustrando le rive marine. La specie è presente nelle Marche per tutto il corso dell’anno.

 

 

Habitat

Frequenta esclusivamente le coste marine sia sabbiose che ghiaiose. Qui, tra fine marzo e l’inizio di luglio, depone le uova in piccole depressioni poste, in genere, al riparo della vegetazione psammofila o dei detriti. Le stesse aree sono utilizzate per l’alimentazione. 

 

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

La distribuzione della specie nelle Marche è estremamente limitata, ristretta sostanzialmente ad alcuni tratti del litorale di Senigallia e di Fermo; nidificazioni irregolari sono state registrate anche nella Riserva Naturale della Sentina e presso la foce del Musone. La popolazione regionale è molto scarsa e nel 2011 un programma di monitoraggio finanziato dalla Regione Marche e condotto dall’Associazione A.R.C.A. ha stimato la presenza di 26-31 coppie nidificanti.

 

La specie nella Rete Natura 2000

La specie è segnalata esclusivamente nel sito “IT5340001 Litorale di Porto d’Ascoli”, che è sia ZPS che SIC, dove peraltro la nidificazione è irregolare.
Attualmente tutta la popolazione regionale è sostanzialmente al di fuori della rete Natura 2000 che in questo caso mostra la sua debolezza rispetto alla tutela degli ecosistemi delle coste sabbiose.

 

Minacce e pressioni

Il fratino è allo stato attuale tra le specie che pongono maggiori questioni di tutela nelle Marche. Esso frequenta un habitat, le spiagge sabbiose, potenzialmente molto abbondante ma che in realtà le pressioni antropiche hanno reso in gran parte della regione inospitale.
L’espansione incontrollata e disordinata degli stabilimenti balneari ha infatti trasformato un sistema naturale in un substrato artificiale in cui non è prevista la presenza di fauna e flora. Le poche aree non attrezzate subiscono comunque forti pressioni che derivano sia dalla necessità di “pulirle” che dal disturbo di fruitori generalmente ignari del valore degli ecosistemi di cui stanno godendo.

 

C01.01.02

Attività minerarie, cave e produzione di energia

Rimozione di materiale dalle spiagge

D03.01.01

Infrastrutture per il trasporto e per le utilities

Aree di alaggio

E01

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree urbane ed edifici residenziali

E02

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree commerciali o produttive

E03.04.01

Urbanizzazione e espansioni insediative

Ripascimenti

G01.02

Disturbo antropico

Escursionismo a piedi, cavallo e veicoli non motorizzati

G01.03.02

Disturbo antropico

Escursionismo con veicoli motorizzati da fuoristrada

G01.08

Disturbo antropico

Turismo balneare in aree non attrezzate

G02

Disturbo antropico

Stabilimenti balneari

G05.05

Disturbo antropico

Intensa manutenzione e pulizia di parchi e spiagge

G05

Disturbo antropico

Distruzione o uccisione accidentale

K01.01

Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi)

Erosione

K03.04

Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi)

Predazione

 

Strategie di conservazione

La tutela del fratino nelle Marche richiede l’adozione immediata di una strategia di gestione complessiva a livello regionale.
Innanzi tutto è necessario tutelare i siti in cui sono presenti coppie nidificanti evitando che vengano alterati da una cattiva manutenzione delle spiagge e che la frequentazione turistica crei eccessivo disturbo o addirittura porti alla distruzione delle covate.
Le dimensioni limitate della popolazione non garantiscono comunque rispetto al rischio di estinzione locale per cui è indispensabile procedere al censimento delle aree di litorale ancora non interessate dalla presenza di stabilimenti balneari e avviare un programma di tutela e riqualificazione che ne valorizzi le potenzialità ecologiche. Questa misura sarebbe peraltro utile per tutti gli Habitat e le specie legale ai litorali sabbiosi.
Queste azioni di conservazione andrebbero poi accompagnate da una campagna di informazione e sensibilizzazione diretta sia agli operatori turistici che ai bagnanti al fine di far conoscere l’importanze degli ecosistemi dunali e le semplici norme di comportamento da adottare per la loro conservazione.

 

 

 

Siti Natura 2000 in cui รจ segnalata

 

ZPS:

 

ZSC/SIC: