Specie

Cavaliere d'Italia

Sistematica

Specie: Himantopus himantopus
Classe: Aves
Ordine: Charadriiformes

Stato di conservazione

Lista Rossa UICN Italiana: LC

Lista Rossa UICN Europea: LC

Lista Rossa UICN Globale: LC

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Ottimo
Stato attuale di conservazione: Vulnerabile
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Basso

Distribuzione in periodo riproduttivo nelle Marche

Cavaliera d'Italia

Il Cavaliere d’Italia è una limicolo di medie dimensioni facilmente riconoscibile per la livrea bianca e nera con zampe vivacemente colorate di rosa. L’alimentazione è basata quasi esclusivamente su invertebrati che cattura in acqua o tra i sedimenti del fondo nelle aree umide poco profonde. Nelle Marche è migratrice, presente tra la primavera e l’autunno.

 

 

Habitat

Il suo habitat d’elezione sono le zone umide con acque poco profonde e aree asciutte, con scarsa vegetazione, in cui poter collocare il nido. Occupa facilmente, se le condizioni sono idonee, anche siti artificiali come ad esempio le vasche di decantazione degli zuccherifici o i laghetti realizzati per la caccia agli anatidi. Durante la ricerca del cibo può essere osservato anche lungo i greti fluviali.

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

La presenza della specie nelle Marche è puntuale ed in alcuni casi irregolare. L’area più importante è la Riserva Regionale di Ripa Bianca ed alcuni bacini ad essa attigui; altri siti di nidificazione noti sono intorno alle foci del Metauro, del Cesano e del Musone.
La stima della popolazione è resa difficile dalle ampie fluttuazione annuali dovute sia a cause antropiche che naturali. In generale si può comunque stimare che nelle Marche nidifichino alcune decine di coppie.

 

La specie nella Rete Natura 2000

La specie è segnala in 4 siti (2 ZPS e 2 SIC). Allo stato attuale la rete Natura 2000 interessa buona parte della popolazione regionale; sue eventuali ed auspicabili espansioni tuttavia non potranno che avvenire al di fuori di essa, per cui il ruolo che i siti potranno giocare per la gestione della specie è decisamente basso.

 

 

Minacce e pressioni

La sua presenza estremamente localizzata a livello regionale è la principale minaccia per questa specie; a questo va aggiunta la cattiva gestione sia idraulica che delle sponde delle aree adatte al suo insediamento. Disseccamenti artificiali, lavori di manutenzione fatti male o condotti nel periodo sbagliato e disturbo ai siti di nidificazione rendono la presenza di questa specie nelle Marche alquanto precaria.

 

A07

Agricoltura

Uso di biocidi, ormoni e altri prodotti chimici

A08

Agricoltura

Fetilizzazione

D02.04

Infrastrutture per il trasporto e per le utilities

Impianti di trattamento delle acque

E01

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree urbane ed edifici residenziali

E02

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree commerciali o produttive

G01.02

Disturbo antropico

Escursionismo a piedi, cavallo e veicoli non motorizzati

G01.03.02

Disturbo antropico

Escursionismo con veicoli motorizzati da fuoristrada

H01

Inquinamento

Inquinamento acque superficiali

I01

Specie e generi invasivi e/o problematici

Specie invasive allocotone

J02.01.03

Modificazione dei sistemi naturali

Ritombamento di canali, stagni, laghi, ecc.

J02.02.01

Modificazione dei sistemi naturali

Dragaggio e rimozione di sedimenti in acque dolci

J02.03.01

Modificazione dei sistemi naturali

Grandi derivazioni

J02.03.02

Modificazione dei sistemi naturali

Canalizzazione

J02.05.02

Modificazione dei sistemi naturali

Modifica della struttura dei corsi d'acqua

J02.05.03

Modificazione dei sistemi naturali

Modifica dei corpi d'acqua ferma

J02.06

Modificazione dei sistemi naturali

Prelievo di acque superficiali

J02.07

Modificazione dei sistemi naturali

Prelievi di acque sotterranee

J02.10

Modificazione dei sistemi naturali

Gestione della vegetazione aquatica e delle sponde per il drenaggio

K01.03

Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi)

Essiccamento

K02.01

Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi)

Cambiamento nella composizione specifica (successione)

I01

Specie e generi invasivi e/o problematici

Specie invasive allocotone

M01.02

Cambiamenti climatici

Siccità e riduzione delle precipitazioni

 

Strategie di conservazione

La conservazione del cavaliere d’Italia nelle Marche non può che passare per un’espansione della popolazione da perseguire attraverso l’incremento dei siti idonei al suo insediamento. A questo scopo andrebbe migliorata la gestione delle aree umide esistenti evitando ad esempio interventi di manutenzione nel periodo riproduttivo o vietando il disseccamento estivo, in questo senso potrebbero acquisire un grande valori gli appostamenti fissi di caccia per le specie acquatiche. Accanto a ciò andrebbe avviato un programma regionale di riqualificazione delle aree planiziali che, tra l’altro, preveda la creazione di nuove aree naturali tra le quali alcune dovrebbero avere caratteristiche idonee all’insediamento della specie. Le recenti esperienze della Riserva Naturale Ripa Bianca mostrano come il cavaliere d’Italia colonizzi rapidamente nuovi siti creati ad hoc.

 

 

 

Siti Natura 2000 in cui è segnalata

 

ZPS:

 

ZSC/SIC: