Specie

Garzetta

Sistematica

Specie: Egretta garzetta
Classe: Aves
Ordine: Ciconiiformes

Stato di conservazione

Lista Rossa UICN Italiana: LC

Lista Rossa UICN Europea: LC

Lista Rossa UICN Globale: LC

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Buono
Stato attuale di conservazione: Vulnerabile
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Elevato

Distribuzione in periodo riproduttivo nelle Marche

Garzetta

La Garzetta è un piccolo airone inconfondibile per il piumaggio bianco candido, il becco e le zampe nere che terminano con i piedi completamente gialli. Si nutre principalmente di piccoli pesci, anfibi e invertebrati che cattura in acqua dove è facile vederla camminare lentamente alla ricerca del cibo. Nelle Marche è osservabile tutto l’anno anche se è molto più comune durante le migrazioni e nella stagione estiva quando solo una piccola parte degli individui effettivamente nidifica.

 

 

 

Habitat

È una specie strettamente legata agli ambienti umidi. Nidifica all’interno di boschetti o di fitti arbusteti protetti dalla presenza dell’acqua, più raramente nei canneti. Tende a formare, come molti ardeidi, colonie più o meno numerose (garzaie) da sola o insieme ad altre specie. Si alimenta nella acque basse sia ferme che correnti purché ricche di prede.

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

La sua distribuzione è estremamente limitata con soli tre siti di nidificazione noti lungo il Metauro, il Chienti e l’Esino, presso la Riserva Naturale Ripa Bianca, sempre all’interno di garzaie miste. La popolazione regionale è quindi molto modesta e stimabile tra le 10 e le 20 coppie nidificanti.

 

La specie nella Rete Natura 2000

La specie è segnalata come nidificante in 4 siti (2 ZPS e 2 SIC), mentre il SIC IT5330024 “Selva dell’Abbadia di Fiastra” è utilizzato per l’alimentazione. Allo stato attuale delle conoscenza la rete Natura 2000 intercetta una gran parte della ridotta popolazione che si riproduce nelle Marche.

 

 

Minacce e pressioni

Le dimensioni molto limitate della popolazione sono da un lato la principale minaccia per la specie nelle Marche e dall’altro testimoniano l’intensità delle pressioni esercitate sul suo habitat.
La necessità di boschi ripariali non disturbati e di dimensioni adeguate contrasta con le pratiche di gestione delle aree fluviali oggi diffuse e che prevedono la maggior riduzione possibile delle formazioni arboree.
Il ritombamento dei laghetti di cava abbandonati, così come un’eccessiva pressione legata alla fruizione sono un ulteriore fattore di pressione che contribuisce a mantenere la popolazione regionale al di sotto della soglia minima di sicurezza.

 

A07

Agricoltura

Uso di biocidi, ormoni e altri prodotti chimici

A08

Agricoltura

Fetilizzazione

B02.02

Selvicoltura

Taglio a raso e rimozione di tutti gli alberi

B02.04

Selvicoltura

Rimozione degli alberi morti o morenti

B07

Selvicoltura

Ceduazione

E01

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree urbane ed edifici residenziali

E02

Urbanizzazione e espansioni insediative

Aree commerciali o produttive

G02.09

Disturbo antropico

Osservazione di fauna selvatica

H01

Inquinamento

Inquinamento acque superficiali da impianti industriali

J01.01

Modificazione dei sistemi naturali

Incendi di origine antropica

J02.01.03

Modificazione dei sistemi naturali

Ritombamento di canali, stagni, laghi, ecc.

J02.03.01

Modificazione dei sistemi naturali

Grandi derivazioni

J02.03.02

Modificazione dei sistemi naturali

Canalizzazione

J02.05.02

Modificazione dei sistemi naturali

Modifica della struttura dei corsi d'acqua

J02.05.03

Modificazione dei sistemi naturali

Modifica dei corpi d'acqua ferma

J02.06

Modificazione dei sistemi naturali

Prelievo di acque superficiali per l'agricoltura

J02.07

Modificazione dei sistemi naturali

Prelievo di acque sotterranee per l'agricoltura

J02.10

Modificazione dei sistemi naturali

Gestione della vegetazione aquatica e delle sponde per il drenaggio

K03.05

Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi)

Competizione con specie introdotte

M01.02

Cambiamenti climatici

Siccità e riduzione delle precipitazioni

 

Strategie di conservazione

La strategia di gestione della garzetta deve puntare innanzi tutto alla tutela delle formazioni ripariali, in particolare quelle di dimensioni maggiori e/o collocate in prossimità di bacini lacustri, anche di dimensioni limitate come ex cave o vasche di decantazione. Oltre a ciò è necessario procedere ad un incremento della disponibilità di aree idonee alla specie attraverso la riqualificazione ecologica delle aree di fondovalle utilizzando magari cave abbandonate o altri siti dismessi.
Queste azioni vanno accompagnate con misure di tutela dei corsi d’acqua in grado di garantire la presenza di comunità ittiche abbondanti e ben conservate.

 

 

 

Siti Natura 2000 in cui è segnalata

 

ZPS:

 

ZSC/SIC: