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24/01/2022

IL PRESIDENTE ACQUAROLI SCRIVE A DRAGHI PER SOLLECITARE LA PROROGA DI ALCUNE MISURE A SOSTEGNO DELLE POPOLAZIONI COLPITE DAL SISMA

Le richieste, indirizzate anche ai ministri competenti, vanno dalla proroga della sospensione dei mutui, al credito d’imposta, alla continuità operativa degli Uffici Ricostruzione territoriali. La proroga della sospensione dei mutui per i cittadini privati per la prima casa o l’attività economica inagibile a causa del sisma, il rimborso dell'eccedenza di IVA detraibile dagli interventi di ricostruzione degli immobili danneggiayti, il differimento della corresponsione dei ratei di mutuo da parte dei Comuni del cratere sismico, il credito di imposta concernente gli investimenti delle imprese nelle aree colpite, la continuità operativa agli Uffici Speciali per la ricostruzione e ai Comuni garantendo stabilità al personale che vi lavora e l’adeguamento dei prezzi delle materie prime. Sono le richieste formulate dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, in una lettera inviata oggi al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e ai Ministri Giancarlo Giorgetti (Sviluppo Economico), Daniele Franco (Economia e delle Finanze), Mariastella Gelmini (Affari regionali e le Autonomie) e Mara Carfagna (Coesione Territoriale), “per rappresentare urgenti necessità di proroga di alcune misure a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma del Centro Italia”. “Sono trascorsi ormai oltre cinque anni dalle scosse che hanno devastato una vasta porzione del nostro territorio nazionale – così il Presidente Acquaroli – e danneggiato decine di migliaia di cittadini, enti locali, imprese, che con esemplare dignità affrontano le conseguenze socio-economiche del terremoto aggravate oggi dalle difficoltà legate all’emergenza pandemica “A testimoniare il perdurare delle difficoltà delle popolazioni e dei territori interessati dagli eventi sismici del 2016 del Centro Italia – spiega Acquaroli nella lettera – vi è proprio la recente proroga sia dello stato di emergenza che della gestione straordinaria della ricostruzione fino al 31 dicembre 2022, inserita nella Legge di Bilancio (l. 234/2021), a cui tuttavia non sono state legate le proroghe di alcune misure economiche fondamentali per la concreta ripresa della ricostruzione e delle comunità.” “Quanto mai urgente – le richieste espresse nella lettera – risulta essere un intervento finalizzato ad ampliare l’accesso al Fondo di solidarietà dei mutui per l’acquisto della prima casa (che prevede la sospensione delle rate), ai proprietari di immobili inagibili prevedendo la sospensione del finanziamento fino al termine dello stato di inagibilità della propria abitazione o dell’immobile destinato ad attività economiche, commerciali e produttive. Emendamento che risulta essere stato inserito nel Decreto Sostegni Ter, attualmente in discussione, e di cui si auspica l’approvazione.” Quindi la lettera prosegue illustrando tecnicamente le misure richieste: “Occorre poi introdurre misure finalizzate al concreto sostegno delle attività produttive danneggiate dal sisma con l’introduzione della possibilità di chiedere il rimborso dell'eccedenza di IVA detraibile, risultante dalla dichiarazione annuale, limitatamente all'imposta relativa agli interventi di riparazione e ricostruzione di immobili danneggiati da eventi calamitosi per i quali siano erogati contributi pubblici finalizzati. Contestualmente andrebbe prevista la possibilità di chiedere il rimborso anche per periodi inferiori all’anno nonché l’autorizzazione al Commissario straordinario di anticipare l’IVA sulle fatture dei tecnici e delle imprese esecutrici o su quelle dei fornitori nelle more della possibilità di richiedere ed ottenere il rimborso in sede di dichiarazione IVA annuale ovvero infrannuale. L’esigenza si spiega con l’intento di sollevare le imprese dall’esposizione finanziaria (tenuto conto della tempistica dei rimborsi IVA), soprattutto considerando che le stesse hanno subito un fermo o un rallentamento produttivo sia a causa degli eventi sismici che della pandemia. Analogamente occorre prorogare per almeno un triennio il differimento della corresponsione dei ratei di mutuo da parte dei Comuni inseriti nel cratere sismico. Al fine inoltre di assicurare agli stessi Comuni ulteriore continuità nel garantire il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, va prevista una autorizzazione in capo al Commissario Straordinario per la ricostruzione che consenta, anche per l’anno 2022, di far fronte agli oneri di compensazione per sopperire alle minori entrate registrate a titolo di tassa sui rifiuti (TARI). Altra misura da prorogare per la ripresa economica del territorio colpito dagli eventi sismici risulta essere il credito di imposta concernente gli investimenti nelle aree colpite dal sisma. Il "Sostegni bis" ha prorogato al 31 dicembre 2021 il credito di imposta per le imprese che intendono investire nelle aree del Cratere sismico del Centro Italia. In coerenza con le analoghe misure previste a sostegno del Mezzogiorno la misura andrebbe prorogata quantomeno al 31 dicembre 2022. Il quadro delle necessità non può poi prescindere dall’adeguamento dei prezzi delle materie prime, il cui aumento ha inciso sul rallentamento dei lavori di ricostruzione e sulla concreta possibilità delle imprese di eseguire i lavori già affidati, ma anche di partecipare all’affidamento di ulteriori lavori. In tal senso risulta necessario garantire quanto prima l’emanazione del Decreto del Ministero delle infrastrutture prevedendo anche la modifica della disposizione estendendo la compensazione delle lavorazioni eseguite e contabilizzate quantomeno al 31 dicembre 2021 o anche oltre. Un intervento tempestivo è stato già chiesto anche al Commissario Straordinario, per l’emanazione del nuovo prezziario unico del cratere. Da ultimo, e non per importanza, occorre garantire continuità operativa agli Uffici Speciali per la ricostruzione e ai Comuni garantendo stabilità al personale che vi lavora. Con tale finalità occorre prorogare al 31 dicembre 2023 l’applicazione della stabilizzazione prevedendo l’utilizzo delle somme già stanziate e non utilizzate con il primo processo di stabilizzazione, per assicurare il concorso agli oneri derivanti dalle assunzioni a tempo indeterminato a favore degli enti già indicati nello stesso provvedimento e senza dunque necessità di mettere a disposizione risorse aggiuntive.”