“Nei capolavori di Luigi Vanvitelli e nella sua vita c’è un importante legame culturale fra le nostre due regioni, Marche e Campania”. Sono le parole con cui l’assessore regionale alla Cultura, Chiara Biondi ha esordito oggi nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma delle Celebrazioni 2023/24 per il 250° anniversario della morte di Luigi Vanvitelli e che interesseranno per numerosi eventi anche le Marche. Alla conferenza stampa , che si è tenuta presso la Reggia di Caserta, architettura simbolo dell’opera del Vanvitelli e struttura museale promotrice del Comitato nazionale delle Celebrazioni, ha preso parte anche il ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano. Le Marche hanno anche adottato nei mesi scorsi un protocollo d’intesa con la Reggia di Caserta per iniziative integrate che vedano la realizzazione di attività di studio, valorizzazione, promozione e sviluppo del territorio per la diffusione dell’opera e della figura del grande Maestro.“Vanvitelli ha lavorato in molte città delle Marche – ha poi ricordato Chiara Biondi - a partire da Ancona, dove la traccia più significativa è certamente la Mole, per proseguire con Pesaro, Fano, Urbino, Urbania, Macerata, Recanati e, prima di approdare a Caserta per la costruzione di questa splendida Reggia, a Loreto. Le celebrazioni vanvitelliane per i 250 anni dalla morte sono, dunque, un nuovo momento di incontro, dove le nostre strade e strategie possono trovare un percorso comune. Si tratta, quindi, di stabilire una rete di relazioni che contribuisca a far conoscere Vanvitelli ad un pubblico più vasto, nelle scuole, tra i visitatori dei nostri territori e tra gli operatori, anche del settore turistico.”Anche la direttrice della Reggia di Caserta, Tiziana Maffei, che fa parte anche dell’Osservatorio della Regione Marche sulla Cultura, ha sottolineato l’importanza di tessere una rete di relazioni interistituzionali che parlino del territorio, non solo campano ma a livello nazionale.“L’assessore Biondi si è quindi soffermata sul concetto di “eredità” sottolineando come in inglese la parola heritage - con cui l’Unesco definisce i siti riconosciuti come patrimonio mondiale - racchiuda efficacemente il concetto di patrimonio culturale ma anche di eredità. Una bellissima parola che “ha bisogno in definitiva di qualcuno che dona e di qualcuno che riceve, secondo un processo che non si interrompe. Così Vanvitelli - ha proseguito Biondi - è una eredità che riceviamo e che può dirci ancora qualcosa di utile per il futuro. Penso alle Marche, dove Vanvitelli ha lasciato tracce di estrema modernità: per esempio alla Mole, un’architettura che cambia in qualche modo l’assetto della città sul mare, una mano protesa sull’acqua dove la tecnica prova a dominare le forze avverse integrandosi all’ambiente in una struttura pensata come sanitaria ( il Lazzaretto, appunto ) ma con criteri che non sacrificano nulla alla bellezza architettonica e artistica. Ci è ancora utile oggi guardare e studiare questo passato – ha concluso l’assessore - e soprattutto ci fa capire che la modernità, che spesso sentiamo citare, non è un fatto cronologico.”Proprio Ancona nel 2023, alla Mole, sarà sede di un Convegno internazionale di studi su Luigi Vanvitelli ma altre iniziative potranno coinvolgere le altre città che ospitano testimonianze del genio vanvitelliano: Pesaro con la Chiesa di Santa Maria Maddalena , Fano con Palazzo Montevecchio, Urbino e la chiesa di San Domenico e gli interni di Palazzo Albani, Macerata con il Santuario della Madonna della Misericordia, Recanati e la Chiesa di San Vito e infine a Loreto, l’architetto di origine olandese progettò il campanile della Basilica della Santa Casa e parte del Palazzo Apostolico. (ad’e)
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