Habitat

Habitat 4060

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Sufficiente
Stato attuale di conservazione: Sufficiente
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Molto elevato

Siti in cui รจ segnalato

4060 - Lande alpine e boreali

Cespuglieti bassi o prostrati dei piani subalpino e alpino, che si sviluppano tra 1800-1900 e 2200-2250 m di altitudine, ma che in condizioni particolari possono svilupparsi a quote più basse, su versanti rocciosi e/o lungamente innevati. Sono rappresentati da diverse formazioni, caratterizzate da:

- ginepro nano (Juniperus communis var. saxatilis), che tollera l’aridità estiva e la copertura nevosa invernale e si sviluppa su suoli superficiali e sassosi;

- arbusti contorti tra i quali domina l’uva orsina (Arctostaphylos uva-ursi), alla quale possono associarsi altre specie arbustive tra cui Cotoneaster integerrimus, Daphne oleoides, Rhamnus alpina subsp. fallax e Rosa pendulina;

- camedrio alpino (Dryas octopetala), che si sviluppano su substrati calcarei poco consolidati;

- mirtillo nero (Vaccinium myrtillus), su versanti poco acclivi e su morfologie concave, dove la neve permane più a lungo;

- ginestra stellata (Genista radiata), che si sviluppa su substrati carbonatici e suoli piuttosto primitivi, anche al di sotto del limite del bosco.

Tra le specie dello strato erbaceo si possono ricordare Anthyllis montana subsp. atropurpurea, Brachypodium genuense, Helianthemum oelandicum subsp. incanum, H. nummularium subsp. grandiflorum, Phyteuma orbiculare, Pulsatilla alpina, Senecio doronicum, Sesleria nitida e S. juncifolia

 

 

Caratterizzazione fitosociologica

Le comunità degli arbusteti bassi e prostrati sono riferibili alle alleanze Daphno oleoidis-Juniperion alpinae Stanisci 1997 (Junipero-Pinetea Rivas-Martinez 1965 nom. inv. prop. 2002), Berberidion vulgaris Br.-Bl. 1950 (Rhamno-Prunetea spinosae Rivas Goday et Borja Carbonell 1961) e Geranion sanguinei Tx. ex Muller 1961 (Trifolio-Geranietea Th. Müller 1961).

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

Queste comunità sono sporadiche e localizzate, presenti su alcuni versanti dei Monti Sibillini e dei Monti della Laga e su alcuni rilievi dell’Appennino umbro-marchigiano.

 

L'habitat nella Rete Natura 2000

L’Habitat è segnalato in 10 siti, tutti concentrati tra i Monti Sibillini e i Monti della Laga, per una superficie complessiva, stimata nei Formulari, di circa 367,34 ha. L’ampia diffusione della rete Natura nelle aree alto montane della regione fa si che, sostanzialmente, essa intercetti tutto l’areale di distribuzione dell’Habitat.

 

Minacce e pressioni

Al di sopra del limite del bosco la vegetazione arbustiva riferita a questo habitat tende ad essere stabile, in assenza di disturbo. La persistenza di tali formazioni arbustive si deve alla presenza di condizioni particolarmente sfavorevoli che bloccano il dinamismo della vegetazione, come ventosità, innevamento prolungato, acidità del suolo, aridità, morfologie aspre (crinali ventosi, versanti ripidi, ecc.).

L’habitat nel passato è stato fortemente contratto per favorire il pascolo. L’abbandono progressivo della pastorizia può determinare la ricolonizzazione spontanea delle praterie da parte delle comunità arbustive, seppure probabilmente con tempi piuttosto lunghi. Tuttavia l’instaurarsi nei pascoli abbandonati, in corrispondenza di particolari condizioni edafiche, di specie erbacee competitive quali Brachypodium genuense, potrebbe ostacolare il processo di ricolonizzazione da parte degli arbusti.

Altri fattori di pressione, anche se di minore rilevanza, sono ravvisabili nella fruizione turistica invernale ed escursionistica dei siti in cui l’habitat è presente.

 

 

D01.01

Infrastrutture per il trasporto e per le utilities

Piste e sentieri

G01.02

Disturbo antropico

Escursionismo a piedi, cavallo e veicoli non motorizzati

G01.03.02

Disturbo antropico

Escursionismo con veicoli motorizzati da fuoristrada

G01.06

Disturbo antropico

Sci su pista e fuori pista

G02.02

Disturbo antropico

Stazioni sciistiche

G05.01

Disturbo antropico

Calpestio e utilizzo eccessivo

J03.01.05

Modificazione dei sistemi naturali

Modifica della composizione e struttura delle fitocenosi (successioni evolutive)

K01.01

Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi)

Erosione

L04

Eventi geologici e catastrofi naturali

Valanghe

 

Strategie di conservazione

La conservazione dell’habitat non può prescindere dalla redazione di un piano di monitoraggio della distribuzione e della composizione floristica delle comunità arbustive ad esso riferite. Il monitoraggio dovrà essere in grado di individuare trend spaziali di espansione/riduzione dell’habitat e la presenza di processi dinamici in atto, rendendo possibile prevedere le loro conseguenze sul suo stato di conservazione e di programmare specifici Interventi di recupero.

 

 

 

ZSC/SIC presenti: