Habitat

Habitat 6230*

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Insufficiente
Stato attuale di conservazione:  Non definibile
Il Ruolo della Rete Natura 2000:
Non definibile

Siti in cui รจ segnalato

6230* - Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell'Europa continentale)

Praterie mesofile appenniniche con cotico erboso compatto, a dominanza di nardo (Nardus stricta), localizzate in aree pianeggianti o poco acclivi e sul fondo di doline, nei piani montano e subalpino. Si sviluppano su suoli profondi, acidi, derivanti da substrati silicatici o carbonatici decalcificati.  Tra le specie che caratterizzano l’habitat si ricordano, oltre a Nardus stricta, Agrostis capillaris, Bellardiochloa variegata, Luzula spicata subsp. italica, L. campestris, L. multiflora, Danthonia decumbens, Deschampsia flexuosa, Phleum rhaeticum, Festuca nigrescens, F. paniculata, F. rubra subsp. commutata, F. circumediterranea, Carex caryophyllea, C. pallescens, C. panicea, Crocus vernus, Gentiana pneumonanthe, Gnaphalium sylvaticum, Potentilla rigoana, P. crantzii, P. erecta, Ranunculus pollinensis, R. apenninus, Bistorta vivipara, Hieracium lactucella, H. pilosella, Dianthus deltoides, Geum montanum, Coeloglossum viride, Tulipa australis, Senecio scopolii, Botrychium lunaria, Hypochoeris maculata, Pseudorchis albida, Meum athamanticum, Polygala vulgaris, Veronica officinalis e Viola canina.

 

 

Caratterizzazione fitosociologica

Sono riferibili a questo habitat le comunità delle alleanze Ranunculo pollinensis-Nardion strictae Bonin 1972 e Nardo-Agrostion tenuis Sillinger 1933 (?) (ordine Nardetalia strictae Oberd. ex Preising 1949, classe Nardetea strictae Rivas Goday in Rivas-Goday & Rivas-Martinez 1963).

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

L’habitat è diffuso in corrispondenza dei massicci dei Monti Sibillini e dei Monti della Laga.

 

L'habitat nella Rete Natura 2000

L’Habitat è relativamente diffuso nei siti che interessa i due principali massicci montuosi della regione, Monti Sibillini e Monti Laga; è infatti segnalato in 12 SIC con una superficie complessiva, stimata nei formulari, di circa 725,73 ha.

 

Minacce e pressioni

I principali fattori di minaccia dell’habitat sono legati al sottoutilizzo e all’abbandono della gestione delle praterie (pascolo e sfalcio) che porta alla colonizzazione da parte di Brachypodium genuense, con perdita di diversità floristica e cambiamento della composizione floristica delle comunità a nardo.

 

A02.03

Agricoltura

Trasformazione di prati permanenti e pascoli in seminativi

A02.04

Agricoltura

Miglioramenti agronomici dei prati

A03.01

Agricoltura

Sfalcio intenso o in intesificazione

A03.03

Agricoltura

Assenza di sfalcio

A04.01

Agricoltura

Pascolo intensivo

A04.03

Agricoltura

Assenza di pascolo

A04.04

Agricoltura

Sottoutilizzo dei pascoli

F03.01.01

Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura)

Danni causati dalla selvaggina (per densità eccessiva)

G01.02

Disturbo antropico

Escursionismo a piedi, cavallo e veicoli non motorizzati

G01.03.01

Disturbo antropico

Escursionismo con veicoli motorizzati da strada

G01.03.02

Disturbo antropico

Escursionismo con veicoli motorizzati da fuoristrada

G01.06

Disturbo antropico

Sci su pista e fuori pista

G02.02

Disturbo antropico

Stazioni sciistiche

G05.01

Disturbo antropico

Calpestio e utilizzo eccessivo

H05

Inquinamento

Inquinamento del suolo e abbandono di rifiuti solidi (escluse le discariche)

J03.01.05

Modificazione dei sistemi naturali

Modifica della composizione e struttura delle fitocenosi (successioni evolutive)

J03.01.06

Modificazione dei sistemi naturali

Modifica della composizione e struttura delle fitocenosi (successioni regressive)

K02.01

Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi)

Cambiamento nella composizione specifica (successione)

K04.05

Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi)

Danni da erbivori

 

Strategie di conservazione

La conservazione dell’habitat richiede la permanenza di un adeguato carico di animali al pascolo. La concimazione delle praterie e la concentrazione degli animali pascolanti in aree di estensione limitata devono essere evitate. Se da un lato è necessario mettere in atto strategie volte al sostegno e all’incentivazione delle attività pastorali, dall’altro è di fondamentale importanza realizzare accordi con i portatori di interesse locali per realizzare una gestione dei pascoli che non confligga, ma che anzi favorisca il miglioramento dello stato di conservazione dell’habitat.
Nelle aree particolarmente compromesse dall’invasione di Brachypodium genuense occorre prendere in considerazione la possibilità di realizzare interventi ad hoc per contrastare questo processo, la cui entità e le cui modalità dovranno essere valutate caso per caso.
La conservazione dell’habitat non può prescindere inoltre dalla redazione di un piano di monitoraggio della distribuzione, della diversità e della composizione floristica delle comunità erbacee ad esso riferite, in grado di evidenziare la presenza di processi dinamici in atto. 

 

 

 

ZSC/SIC presenti: