Habitat 7230
Stato delle conoscenze nelle Marche
Stato attuale delle conoscenze: Ottimo
Stato attuale di conservazione: Sufficiente
Il Ruolo della Rete Natura 2000: Molto elevato
Siti in cui รจ segnalato
7230 - Torbiere basse alcaline
Comunità vegetali dei prati torbosi su substrati calcarei, caratterizzate da Cyperacee (Carex davalliana, C. panicea, C. viridula, Eriophorum latifolium), e muschi bruni, cui si associano altre specie fanerogamiche rare o di interesse da un punto di vista fitogeografico, quali Juncus subnodulosus, Dactylorhiza incarnata subsp. incarnata, Epipactis palustris e Orchis laxiflora.
Si sviluppano nelle zone umide, sommerse o semisommerse per gran parte dell’anno, con falda acquifera superficiale, su suoli torbosi, alcalini, fortemente idromorfi, in acque ricche di carbonati.
Si presentano spesso associate con altri tipi di vegetazionali caratteristici delle praterie umide temporaneamente inondate e delle praterie palustri.
Caratterizzazione fitosociologica
La vegetazione delle torbiere basse alcaline viene riferita all’alleanza Caricion davallianae Klika 1934 (ordine Caricetalia davallianae Br.-Bl. 1949, classe Scheuchzerio-Caricetea fuscae R. Tüxen 1937).
Distribuzione e consistenza nelle Marche
L’habitat è molto raro nelle Marche, dove è presente solo negli altipiani montani del Monte Bove e dei Piani di Montelago.
L'habitat nella Rete Natura 2000
L’Habitat è segnalato in soli 2 siti con una superficie complessiva, stimata nei Formulari, di 25,17 ha. Attualmente la rete Natura 2000 svolge un ruolo molto elevato per la sua gestione comprendendo tutte le stazioni note in regione.
Minacce e pressioni
I principali fattori di minaccia di questo habitat sono legati all’abbandono delle tradizionali pratiche di sfalcio delle praterie che può provocare l’innesco di processi di successione secondaria, con cambiamento della composizione specifica ed invasione da parte di specie autoctone particolarmente invasive quali la cannuccia di palude (Phragmites australis). Tale processo può essere determinato anche da fenomeni di eutrofizzazione o dagli interventi di drenaggio (fossi) legati alle pratiche agricole nelle aree circostanti. La circolazione di mezzi meccanici pesanti nelle praterie può provocare fenomeni di compattazione e degrado del suolo.
A03.01 |
Agricoltura |
Sfalcio intenso o in intesificazione |
A03.02 |
Agricoltura |
Sfalcio non intenso |
A03.03 |
Agricoltura |
Assenza di sfalcio |
A04.02 |
Agricoltura |
Pascolo non intensivo |
D01.01 |
Infrastrutture per il trasporto e per le utilities |
Piste e sentieri |
F04.01 |
Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura) |
Saccheggio di stazioni floristiche |
G05.01 |
Disturbo antropico |
Calpestio e utilizzo eccessivo |
H01 |
Inquinamento |
Inquinamento acque superficiali |
I02 |
Specie e generi invasivi e/o problematici |
Specie autoctone problematiche |
J01.01 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Incendi di origine antropica |
J02.01.02 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Bonifica di aree marine, estuari e paludi |
J02.06.01 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Prelievo di acque superficiali per l'agricoltura |
J02.13 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Abbandono della gestione dei corpi d'acqua |
J02.15 |
Modificazione dei sistemi naturali |
Altri cambiamenti antropici negli assetti idraulici |
K01.03 |
Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi) |
Essiccamento |
K02.01 |
Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi) |
Cambiamento nella composizione specifica (successione) |
K06 |
Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi) |
Altre forme o forme miste di competizione interspecifica (flora) |
Strategie di conservazione
Per la conservazione di questo habitat, nel quale sono diffuse specie molto rare nella Penisola italiana e di particolare significato fitogeografico, risulta di fondamentale importanza il mantenimento delle tradizionali pratiche di sfalcio e/o pascolo ed il controllo della diffusione di specie autoctone potenzialmente invasive come la cannuccia di palude (Phragmites australis).
Appare quindi essenziale la redazione di un piano di monitoraggio della composizione floristica delle praterie, degli eventuali processi dinamici in atto e delle caratteristiche chimico-fisiche delle acque del bacino.
ZSC/SIC presenti: