Habitat

Habitat 6510

Stato delle conoscenze nelle Marche

Stato attuale delle conoscenze: Insufficiente
Stato attuale di conservazione:  Non definibile
Il Ruolo della Rete Natura 2000:
Non definibile

Siti in cui รจ segnalato

6510 - Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis)

Praterie polifitiche, regolarmente falciate e concimate in modo non intensivo, a dominanza di avena maggiore (Arrhenatherum elatius), distribuite dalla pianura alla fascia alto collinare-basso montana. La composizione floristica delle comunità riferite all’habitat è caratterizzata, oltre che da avena maggiore, anche dalle seguenti specie: Achillea millefolium agg., Alopecurus pratensis, Anthoxanthum odoratum, Bromus hordeaceus, Centaurea jacea, Centaurea nigrescens s.l., Crepis biennis, Cynosurus cristatus, Dactylis glomerata, Daucus carota, Festuca sp. pl., Galium album, G. mollugo, G. verum, Tragopogon pratensis, Trisetum flavescens, Pimpinella major, Filipendula vulgaris, Heracleum sphondylium, Holcus lanatus, Lathyrus pratensis, Leontodon hispidus, Leucanthemum ircutianum, L. vulgare, Linum bienne, Lolium perenne, Lotus corniculatusPastinaca sativa, Phleum pratense, Plantago lanceolata, Poa pratensis, P. sylvicola, P. trivialis, Prunella vulgaris, Ranunculus acris,  R. bulbosus, Rhinanthus alectorolophus, Rumex acetosa, Salvia pratensis, Sanguisorba officinalis, Silene flos-cuculi, Taraxacum officinale agg., Trifolium pratense e T. repens.

All’habitat vanno anche riferite le praterie umide temporaneamente inondate che si sviluppano nei piani di Colfiorito e di Montelago, su depositi argillosi, argilloso-limosi, argilloso-sabbiosi e torbosi, che costituiscono il fondo di depressioni di origine tettonica o carsico-tettonica, con alimentazione idrica prevalentemente meteorica e deflusso delle acque nel sottosuolo attraverso inghiottitoi. Le praterie sono inondate nei mesi più piovosi, dall’autunno fino all’inizio della primavera e vengono falciate tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Le specie indicatrici delle praterie umide sono: Ranunculus velutinus, Hordeum secalinum, Carex distans, Alopecurus rendlei, Bellevalia romana, Bromus racemosus, Deschampsia cespitosa, Festuca arundinacea subsp. arundinacea, Gaudinia fragilis, Leontodon autumnalis, Oenanthe silaifolia, Ophioglossum vulgatum, Orchis laxiflora, Trifolium dubium, T. fragiferum, T. michanthum, T. patens, T. resupinatum.

 

 

Caratterizzazione fitosociologica

Sono riferite a questo habitat le fitocenosi a dominanza di Arrhenatherum elatius dell’alleanza Arrhenatherion elatioris Koch 1926 (ordine Arrhenatheretalia R. Tx. 1931) e le formazioni appartenenti all'alleanza Ranunculion velutini Pedrotti 1976 (ordine Trifolio-Hordeetalia Horvatic 1963) della classe Molinio-Arrhenatheretea R. Tx. 1937 em. R. Tx. 1970.

 

Distribuzione e consistenza nelle Marche

Le formazioni riferire all’habitat sono state segnalate sui piani carsico-tettonici di Colfiorito e di Montelago, lungo la dorsale del M. San Vicino, nel settore collinare sublitoraneo submediterraneo anconetano e nei SIC Monti Sasso Simone e Simoncello, Boschi del Carpegna, Settori sommitali Monte Carpegna e Costa dei Salti, Gola del Furlo, Valle Vite - Valle dell'Acquarella e Monte dell’Ascensione. La distribuzione a livello regionale dell’habitat va comunque ulteriormente indagata e approfondita.

 

L'habitat nella Rete Natura 2000

L’Habitat è piuttosto raro nella rete essendo segnalato in soli 8; la superficie complessiva, stimata dai Formulari, è di appena 113,78 ha.

 

Minacce e pressioni

Il principale fattore di minaccia è rappresentato dall’abbandono della pratica della fienagione, che porta all’evoluzione delle praterie verso le formazioni forestali teste di serie, delle quali queste praterie rappresentano uno stadio di sostituzione.

Altro importante fattore di minaccia è la mancanza di concimazione che, pur in presenza di falciature regolari, causerebbe lo sviluppo di tipi diversi di prateria.

In prossimità di zone umide è da segnalare l’invasione delle praterie abbandonate da parte della cannuccia di palude, che provoca l’impoverimento della composizione floristica delle praterie, con rischio di estinzione locale di numerose specie rare, minacciate e di interesse fitogeografico, tra cui alcune specie di orchidee e di ciperacee legate a suoli torbosi.

 

 

A02.03

Agricoltura

Trasformazione di prati permanenti e pascoli in seminativi

A03.03

Agricoltura

Assenza di sfalcio

F03.01.01

Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura)

Danni causati dalla selvaggina (per densità eccessiva)

F04.01

Uso di risorse biologico (esclusa agricoltura e selvicoltura)

Saccheggio di stazioni floristiche

G01.02

Disturbo antropico

Escursionismo a piedi, cavallo e veicoli non motorizzati

G01.03

Disturbo antropico

Escursionismo con veicoli motorizzati

G05.01

Disturbo antropico

Calpestio e utilizzo eccessivo

J03.01.05

Modificazione dei sistemi naturali

Modifica della composizione e struttura delle fitocenosi (successioni evolutive)

K02.01

Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi)

Cambiamento nella composizione specifica (successione)

K06

Processi biotici e abiotici naturali (escluse catastrofi)

Altre forme o forme miste di competizione interspecifica (flora)

 

Strategie di conservazione

La conservazione dell’habitat non può prescindere dalla conoscenza della distribuzione delle praterie sul territorio regionale e dalla realizzazione di cartografie a scala di dettaglio, nonché dalla redazione di un piano di monitoraggio della distribuzione e della composizione floristica delle praterie stesse. Il monitoraggio dovrà rendere possibile l’individuazione di trend di espansione/riduzione della superficie dell’habitat, la presenza di processi dinamici in atto, la previsione dei loro effetti sullo stato di conservazione dell’habitat. In tale ottica si ritengono di importanza strategica il sostegno e l’incentivazione della pratica della fienagione e la definizione di accordi con i portatori di interesse locali per realizzare una gestione delle praterie che non confligga, ma che anzi favorisca il miglioramento dello stato di conservazione dell’habitat nel territorio regionale.

La necessità di realizzare specifici interventi volti al controllo delle dinamiche evolutive delle praterie e le loro modalità di esecuzione dovranno essere valutate caso per caso. Attenzione particolare dovrà essere rivolta agli interventi nelle praterie umide.

 

 

 

ZSC/SIC presenti: