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23/11/2018

REINSERIMENTO PERSONE CON DIPENDENZE PATOLOGICHE, LA REGIONE AMPLIA E FINANZIA ULTERIORMENTE IL PROGETTO

Tutela del territorio, prevenzione del dissesto idrogeologico, manutenzione dei siti archeologici e museali ed ora anche accompagnamento nei luoghi della cultura di Ancona riaperti al pubblico come la chiesa di San Gregorio Illuminatore: sono le attività di recupero e reinserimento dei giovani con dipendenze patologiche previste dal programma di interventi ergoterapici a favore di tossicodipendenti in trattamento nelle strutture residenziali e semiresidenziali delle Marche. Un progetto di successo che ha coinvolto finora oltre 120 giovani, frutto della collaborazione con il MIBACT Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche e con il Consorzio di Bonifica delle Marche, che la Regione amplia e finanzia con oltre 1,4 milioni di euro per il periodo 2019-2020. E’ stato il tema dell’incontro svolto ieri nella sede regionale tra il Servizio Politiche Sociali e Sport, la Soprintendenza e i rappresentanti degli enti accreditati. In particolare, sono stati definiti i termini di ampliamento del protocollo tra Regione e Soprintendenza che prevede una collaborazione con gli enti accreditati per la riabilitazione dei tossicodipendenti. Grazie all’ampliamento, la collaborazione sarà estesa alla fruizione della chiesa di San Gregorio Illuminatore che la Soprintendenza ha deciso di riaprire e rendere luogo di cultura della città con una serie di eventi, a partire da una mostra fotografica sul tema terremoto. Verrà anche riposizionata una grande pala del ‘600 di Girolamo Siciolante da Sermonenta, dedicata a San Bartolomeo protettore degli Armeni, opera che apparteneva alla chiesa e trasferita vicino Bergamo in seguito alle razzie napoleoniche. I giovani ospiti delle comunità terapeutiche della provincia di Ancona saranno formati appositamente per collaborare alle visite turistiche nella chiesa. Si tratta di un “eccellente esempio di collaborazione interistituzionale (tra ente territoriale e Stato) oltre che di integrazione tra pubblico e terzo settore – è stato il parere unanime dei presenti – che permette di favorire il reinserimento dei giovani impegnati in attività socialmente utili”. Sono note le proprietà terapeutiche e riabilitanti del lavoro per i soggetti svantaggiati, in particolare di persone con dipendenze patologiche. I programmi di trattamento ergoterapici, fondati su tirocini terapeutici lavorativi assistiti da tutor, hanno infatti mostrato negli anni molta efficacia, soprattutto se applicata a settori di utilità sociale. Dal 2015 la Regione ha avviato collaborazioni con il Consorzio di Bonifica delle Marche e con il MIBACT – Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche, per realizzare progetti di trattamento, recupero ed inclusione sociale di soggetti con dipendenze patologiche da parte degli enti accreditati iscritti nel relativo Albo regionale. In particolare i giovani, dopo un percorso di formazione, sono stati impiegati nella tutela del territorio (campi agricoli, laghi, dighe) e manutenzione dei fossi agricoli e stradali per la prevenzione del dissesto idrogeologico, grazie all’accordo con il Consorzio di bonifica delle Marche; alla pulizia e manutenzione dei siti archeologici, secondo un protocollo di collaborazione con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche. Nei giorni scorsi è stato sottoscritto anche un protocollo di collaborazione con il MIBACT, Polo museale delle Marche, di durata biennale, specifico per Ancona, che vedrà l’impegno degli utenti tossicodipendenti in trattamento residenziale, coordinati dai rispettivi enti accreditati, per favorire l’integrità e la conservazione dell’area verde adiacente al Palazzo Ferretti di Ancona attraverso lavori di manutenzione ordinaria e di pulizia per assicurare e mantenere condizioni di decoro ambientale e fruibilità. Le attività saranno realizzate nel corso del 2019 e 2020 con il costante monitoraggio dei tutor del Consorzio di Bonifica, della Soprintendenza e del Polo museale delle Marche. Tutti i giovani coinvolti, oltre ai dispositivi di protezione individuale, riceveranno un contributo economico riconosciuto nell’ambito dei tirocini terapeutici e di inclusione.