Ufficio Speciale Ricostruzione Marche

UFFICIO SPECIALE PER LA RICOSTRUZIONE

Comunicati Stampa

11/04/2019

IL PATTO PER LO SVILUPPO E LA RICOSTRUZIONE PRESENTATO, AD ASCOLI PICENO, DAL PRESIDENTE E DALLA VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE: STRATEGIE E INVESTIMENTI PER TRASFORMARE IL SISMA DA EMERGENZA A OPPORTUNITÀ DI CRESCITA

Sono oltre 94 i progetti previsti dal Patto per lo sviluppo e la ricostruzione della Regione Marche che promuove investimenti, stimati, di 2 miliardi di euro e una previsione occupazionale aggiuntiva di circa diecimila addetti. L’obiettivo è il rilancio dei territori devastati dal sisma, attraverso l’utilizzo delle risorse straordinarie, nazionali e comunitarie, già disponibili per le aree del cratere e con nuove opportunità finanziarie, da reperire attraverso un percorso istituzionale con il Governo e l’Unione europea, basato sulla fattibilità degli interventi individuati. Il 41 per cento dei progetti è proposto da enti pubblici, il 59 per cento da privati. Il Patto è stato presentato alla comunità ascolana dal presidente e dalla vicepresidente della Regione Marche, insieme al presidente Istao, Pietro Marcolini, nel corso di un incontro pubblico che si è svolto nella sala del Consiglio provinciale di Ascoli Piceno. Il passaggio nel territorio è importante per far comprendere il valore e la forza di questo progetto per rilanciare l’economia del territorio e dare sostenibilità, ha spiegato il presidente della Giunta regionale nel ribadire il ruolo che riveste, oltre al governo nazionale, l’Europa perché molti dei contenuti del patto hanno bisogno del via libero europeo. Nel caso di un’area fortemente colpita come la nostra non basta ricostruire case e infrastrutture, ma è necessario offrire alla popolazione condizioni di crescita e sviluppo economico, a partire dalle imprese e dai servizi, per creare una qualità di vita utile a favorire il rientro. La vicepresidente ha parlato di opportunità da cogliere, frutto di un percorso condiviso con l’Assemblea legislativa e il territorio. Tante le occasioni di sviluppo e crescita previste, legate a un disegno strategico che parte dalla convinzione di come la ricostruzione non debba essere solo fisica, ma economica. Accanto agli edifici, alle infrastrutture, va ripristinato il tessuto economico preesistente, rafforzato da investimenti attrattivi capaci di creare nuove opportunità di vita e di lavoro. I filoni su cui poggiare questa “rinascita” e questa ripartenza, indicati dal Patto - ha sottolineato la vicepresidente - sono quelli dei servizi alla persona, della competitività del sistema produttivo, del territorio e l’ambiente, del patrimonio storico e culturale, del sistema infrastrutturale e quello della conoscenza (poli scientifici di eccellenza, alta formazione e specializzazione, centri di ricerca). La vicepresidente ha concluso il suo intervento evidenziando che il Patto, elaborato con l’Istao (Istituto Adriano Olivetti di Ancona) e concertato con le parti sociali e istituzionali, costituisce una strategia operativa per trasformare il sisma da un’emergenza a un’opportunità di rilancio del territorio attraverso un nuovo modello di sviluppo valido per l’intera regione. Scheda – Obiettivo del Patto è quello di sviluppare una responsabilità collettiva di un’intera comunità e delle istituzioni per un cambiamento strategico orientato alla ricostruzione e allo sviluppo del territorio, puntando sulla sostenibilità sociale, ambientale e culturale. Lo scopo è quello di poter contrastare il rischio di impoverimento socio-demografico ed economico delle aree colpite dal sisma, valorizzando le risorse disponibili e promuovendo investimenti, attraverso il coinvolgimento di rappresentanti istituzionali, sociali, economici e accademici. Secondo le strategie delineate dal Patto, la ricostruzione non dovrà essere solo materiale, dei danni subiti, ma dovrà interessare il tessuto economico e sociale, orientando lo sviluppo dell’intero sistema regionale. Il sisma, nell’accentuare ulteriormente le debolezze dei territori, ha mostrato un sistema economico già sofferente per il perdurare della ormai decennale crisi internazionale. Per questo, attraverso il Patto per la ricostruzione e lo sviluppo, si vuole rivedere la visione del sistema Marche, evidenziando le peculiarità, e definire le linee guida per un percorso di sviluppo coerente e consapevole.