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Comunicati Stampa

07/06/2019

"Il Responsabile della Protezione dei dati, avamposto della tutela dei diritti dei cittadini” - Oggi alla Mole si è tenuto l'incontro formativo sul progetto transnazionale T4DATA

“Un vero e proprio avamposto per la tutela e la protezione dei dati all’interno dei soggetti pubblici e privati che effettuano i trattamenti più rilevanti, cioè quelli su larga scala.” Così ha definito la nuova figura del Responsabile della Protezione dei Dati della pubblica amministrazione il dirigente del Dipartimento realtà pubbliche e Dipartimento sanità e ricerca , Francesco Modafferi nella sua relazione “ Sanità tra tecnologia e gestione del rischio” nell’ambito dell’incontro formativo che si è tenuto oggi alla Mole di Ancona - – Auditorium Tamburi dedicato al tema "Il trattamento dei dati personali per finalità di cura e ricerca", curato dal Garante della Privacy. “Un evento organizzato dall’Autorità Garante nelle Marche – ha affermato l’assessore regionale al Personale e all’ Organizzazione, Fabrizio Cesetti introducendo i lavori della mattinata- il primo di quattro nazionali che si terranno nei prossimi mesi, ci rende particolarmente orgogliosi, anche di aver accolto al meglio una platea così numerosa di professionisti, circa 400, riuniti oggi qui alla Mole. La scelta delle Marche, come primo momento formativo e informativo, intorno a un tema così importante e di stretta attualità come il trattamento dei dati in materia sanitaria, ci piace pensare che non sia casuale. Siamo una regione che ha fatto sempre della libertà e dell’esercizio pieno dei diritti e quindi anche dell’applicazione del reale significato di democrazia, un motivo quasi identitario. Quindi l’applicazione dei principi regolamentari del trattamento dei dati non deve essere visto come un mero fatto formale ma un’opportunità per promuovere al meglio i diritti e la libertà delle persone e di più quando si trovano in situazione di maggior fragilità come può capitare in ambito sanitario. E’ oggi ancor più necessario un equilibrio tra il considerevole patrimonio di informazioni di cui si dispone, l’utilizzo dello stesso ed il diritto fondamentale delle persone alla protezione dei propri dati personali. “ La giornata, unica nel Centro Italia, si inseriva nell’ambito di un progetto transnazionale T4DATA finalizzato alla formazione dei responsabili della protezione dei dati (DPO) della pubblica amministrazione, alla luce delle novità introdotte dal nuovo Regolamento generale dell’Ue sulla protezione dei dati (RGPD). Il progetto prevede la diffusione di un Manuale, l’erogazione, attraverso una piattaforma dedicata, un ciclo di webinar attraverso una piattaforma per l’e-learning e l’organizzazione di 4 incontri formativi sui territori. “Il seminario di oggi – ha sottolineato ancora Francesco Modafferi – è stata una bella opportunità per l’Autorità di essere presente nelle Marche per incontrare i responsabili della protezione dati del settore sanitario su questo progetto transanazionale europeo volto ad aumentare le competenze di questa nuova figura. In questo incontro abbiamo voluto passare a questi professionisti la visione dell’Autorità e far percepire la filosofia corretta di applicazione dei regolamenti che deve essere ispirata da una parte al più alto livello di garanzia al minor costo possibile , dall’altra a trovare soluzioni che consentano di tutelare le persone senza accrescere i costi burocratici della gestione del trattamento dai, una linea sottile e talvolta difficile da tracciare, ma siamo sicuri che anche da incontri come questo possono scaturire le soluzioni migliori. Invitiamo per questo i responsabili della protezione dati (RPD) a lavorare tra loro, a fare rete e a condividere le buone pratiche che sono costituite sempre dall’individuazione del massimo esperto di garanzia al minor costo possibile. “ Elemento importante della disciplina di protezione dati è che questo regolamento garantisce ad ogni persona l’esercizio dei propri diritti nei confronti di tutti coloro che trattano di dati personali, sia pubblici che privati. Non c’è bisogno di ricorrere sempre al Garante , il regolamento prevede che se il cittadino ha dubbi sul trattamento dei propri dati possa muovere opposizione nei confronti del titolare del trattamento, formulare istanze, cioè esercitare diritti se ritiene che certi comportamenti siano stati eccessivamente invasivi ( dalle mail alle telefonate ricevute) . Questa disciplina funzionerà bene se le risposte saranno date nei tempi dovuti come è stabilito, ma funzionerà meglio se i cittadini sono informati sui propri diritti e consapevoli. “Spesso il trattamento avviene a nostra insaputa – ha detto Modafferi- e non ci curiamo troppo dei moduli informativi che leggiamo, il cittadino deve invece pretendere le informazioni corrette e dare il proprio consenso solo quando convinto. E’ bene che sappia che anche se ha sottovalutato certe situazioni, potrà sempre intervenire nei confronti del titolare per bloccare e limitare l’eccessiva invasività.” Alla presentazione del Progetto T4DATA da parte di Antonio Caselli della Segreteria generale del Garante, sono seguite le relazioni di alcune esperte del Dipartimento sanità e ricerca dell’Ufficio del Garante: Francesca Cecamore sui “ Presupposti di liceità del trattamento in ambito sanitario: il consenso e l’interesse pubblico” quindi di Silvia Melchionna sulle “ Regole deontologiche, codici di condotta e misure di garanzia” . Ha concluso la mattinata Chiara Di Somma su “ La ricerca scientifica, medica, biomedica ed epidemiologica” . In conclusione della giornata seminariale l’esame di alcuni casi pratici arrivati all’attenzione dell’Autorità Garante. Ulteriori info: www.garanteprivacy.it/regolamentoue/formazione/t4data