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CHIESA DI S. MARIA A TERME

Autore
mastro Guittonio decorazione scultorea

Tipo
chiesa parrocchiale

Descrizione

area di sedime, Gregorio di Catino, nella Cronaca dell`Abazia di Farfa, riferisce che tra il VIII ed il IX secolo il famoso monastero della Sabina possedeva dei tereni coltivati che coincidono con la zona in cui è attualmente sita la chiesa.

area di sedime, La corte farfense denominata ``Curtis S. Marie Interamnes``, confinante col fiume Aso e col Rivum Merdarium, è presente nel 967 nei privilegi imperiali di Ottone I.

area di sedime, La corte farfense denominata ``Curtis S. Marie Interamnes`` è presente nel 998 nei privilegi imperiali di Ottone IIII.

intero bene, La ``curtis``, dedica a S. Maria, induce a ritenere che già dal X sec. vi fosse eretta una chiesa, anche se l'attuale risale, probabilmente, alla seconda metà del XII sec.

intero bene, La corte farfense denominata ``Curtis S. Marie Interamnes`` è presente nel 1118 nei privilegi imperiali di Enrico V

intero bene, La chiesa e le sue proprietà dopo il 1118 non compaiono più nella documentazione farfense, ma rimane sconosciuta la data del passaggio, da questa giurisdizione a quella del vescovo di Fermo

intero bene, Alla fine del XIII sec., negli anni 1290 e 1299, è documentata la sua dipendenza da Vescovo di Fermo, poiché i suoi cappellani per il pagamento delle decime straordinarie, imposte rispettivamente da Nicolò IV e Bonifacio VIII, si recarono presso la Curia di Fermo

intero bene, Nella ``Visita apostolica `` effettuata il 21 agosto 1573, il Mons. Maremonti ordinò che la chiesa fosse intonacata e sbiancata, risarcito il pavimento, coperte le sepolture patronali con lastre di pietra, restaurato il campanile, collocata la campana, entro sei mesi e riparata la porta d'ingresso, dotandola di decente serratura, entro 10 giorni. Il giorno seguente costatando che i rettori delle chiese parrocchiali di S. Maria de Teramo , S. Antonio e S. Giovanni, site fuori dal centro abitato di Comunanza, da molti anni svolgevano le loro funzioni in un oratorio dedicato a S. Caterina, sito nell'abitato, dispose e confermò l'unione delle tre parrocchie sotto un solo rettore con l'aiuto di due cappellani.

intero bene, La chiesa nel 1585 passa sotto la giurisdizione della diocesi di Montalto dopo la sua istituzione voluta da Sisto V.

intero bene, Nella seconda metà del XX sec. la chiesa è stata oggetto di un accurato restauro promosso dal parroco, D. Rino Vallorani, sotto la direzione della Soprintendenza ai Monumenti di Ancona.

Datazione
VIII - IX

Localizzazione
(AP) Comunanza

Identificatore
11 - 00048433

Proprietà
CDGG=proprietà Ente ecclesiastico; CDGS=Parrocchia di S. Caterina;