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LOGGIA DEI MERCANTI

Autore
Sodo Giovanni costruzione

Tipo
loggia dei mercanti

Descrizione

intero bene, Durante la seconda guerra mondiale, la Loggia fu gravemente danneggiata dai bombardamenti che ne distrussero la copertura, il soffitto a volta della sala, la pavimentazione, frantumando larga parte della decorazione interna. Quasi miracolosamente rimase indenne la facciata di Mastro Giorgio da Sebenico.

facciata, Tra il 1450 ed il 1459 fu realizzata la facciata, in stile gotico fiorito, dal maestro tagliapietra Giorgio Orsini da Sebenico che stava lavorando al vicino palazzo Benincasa. Così ce lo descrive Lazzaro Bernabei nelle Croniche anconitane: "Nel 1450 vel quasi, acapitò in Ancona un dignissimo maestro tagliapietra per nome Giorgio de Sibinico. Questo lavorando la facciata de Dionisio (Benincasa) vicino ad essa Logia, da sé medesimo pensò fabricare la facciata de la Logia sì per voluntà de honore, como per cupidità de guadagno. Et così dato un desegno, fo menato da esso Dionisio a li segnori Antiani et Regulatori (...) la opera fo facta ornata de fogliami et bellissime imagine col cavallo et homo armato, el quale è insegna, o vero arme de li Anconitani. Fo comenzata como de sopra è dicto, et finita nel 1459. Questo maestro Giorgio fo quello, el quale ad plenum fece la porta dignissima de sancto Francesco da le Scale, et el quale comenzò la porta de sancto Augustino."

intero bene, Nel 1884, dopo l'annessione delle Marche al Regno d'Italia avvenuta nel 1860, la Camera di Commercio acquistò la Loggia dallo Stato diventandone proprietaria.

intero bene, In Ancona le prime rappresentazioni teatrali venivano tenute sotto le volte dipinte "con fini colori et stelle messe ad horo" del salone quattrocentesco della Loggia dei Mercanti. Proprio durante l'allestimento di una "commedia in tempo di carnevale, come è costume in Ancona" - riporta la cronaca del Ferretti - la notte fra il 4 e il 5 febbraio 1556 la sala venne distrutta da un incendio. L'incendio distrusse quasi completamente tutta la parte interna, il solaio del primo piano, il tetto.

intero bene, In seguito ai danni causati dall'incendio del 1556 furono eseguiti importanti restauri condotti da Pellegrino Tibaldi. La Loggia, che era stata costruita su due piani, il pianterreno ed una sala superiore, dovette trasformarsi profondamente nella ristrutturazione riducendosi ad un unico grande locale: per fare ciò si dovettero chiudere le tre arcate del portico, eliminando il basamento di gradini, facendo così del portico e della sala soprastante un unico locale. L'artista bolognese trasformò l'interno in una grande sala con soffitto a volta e con pareti ornate da nicchie e riquadri

intero bene, Nel 1758, poiché la marmorea facciata minacciava rovina, furono chiusi i finestroni superiori, venne ben assicurata con fasce e grosse chiavi di ferro tutta la struttura con la spesa di scudi 400.

intero bene, Nel 1657 furono riparati tetti e soffitti. Per i lavori si chiese di poter contrarre un censo (un mutuo) di scudi 1500, pagando gli interessi con i 90 scudi assegnati alla festa di S. Ciriaco.

intero bene, Nel 1677 furono eseguiti diversi lavori, fra cui la costruzione di un'elegante balconata sulla facciata verso il mare.

salone, Nel 1776 Giuseppe Pallavicini ritoccò le pitture del soffitto e Gioacchino Varlé eseguì le quattro statue di stucco, entro le nicchie delle pareti, raffiguranti le quattro parti del mondo, e la statua della Religione nella volta, perché quella originale del Tebaldi era caduta a causa del terremoto.

intero bene, Nel famoso "Proclama di Rimini" Gioacchino Murat dichiarò apertamente guerra all'Austria, invitando gli Italiani a combattere con lui. L'entusiasmo per l'impresa del Murat si accrebbe alle notizie dei suoi primi successi. In Ancona si faceva arruolamento di volontari, che accorrevano anche dai centri secondari. Il Murat a sua volta abbondava in concessioni, dando piena libertà di commercio e il 18 marzo 1815 concesse la Loggia dei Mercanti alla Camera di Commercio che ne fece la sua sede, liberandola dal canone di affitto già convenuto con il Demanio. Ma sconfitto Murat e restaurato il Governo Pontificio il 18 luglio 1815, quest'ultimo non volle riconoscere la donazione.

intero bene, Durante la restaurazione pontificia furono limitate le franchigie affinché il commercio fosse più redditizio per lo Stato, ma per una città come Ancona, impoverita da un lungo periodo di spogliazioni e calamità, era come toglierle l'unica sorgente di vita. Perciò, dietro le sollecitudini della Comunità e del Governatore, Pio VII ritirò il decreto con cui venivano soppresse le franchigie sulle manifatture di cotone, seta e lana. In segno di gratitudine la Camera di Commercio in data 6 luglio 1823, con solenne cerimonia pubblica, fece erigere un busto del pontefice nella Loggia dei Mercanti.

intero bene, Nel 1830 giunse in città la notizia che Pio VIII intendeva abolire il porto franco: come in altre simili circostanze si fecero pressioni sul pontefice, specie da parte del vescovo Nembrini, perché recedesse dal suo proposito. E Pio VIII, rendendosi conto dei bisogni di Ancona, confermò tutte le franchigie con soddisfazione della cittadinanza che eresse in suo onore un busto nella Loggia dei Mercanti e un altro nel salone del Palazzo Civico.

intero bene, Per espressa delibera della Giunta Camerale a partire dal 1946 furono eseguiti per la Loggia lavori di consolidamento delle strutture portanti interne ed esterne ed opere di restauro di restauro e ripristino della decorazione interna, con la collaborazione del Genio Civile e della Soprintendenza ai Monumenti, gran parte delle quali a spese della Camera di Commercio. Fu consolidata la copertura e quasi rifatto il soffitto a volta e cassettoni, secondo l'antico disegno, furono restaurate le quattro statue collocate nelle nicchie del soffitto ad opera degli scultori Vittorio Morelli e Maltroni Mentore. La pavimentazione della sale che era in pietra di Norvegia, fu rifatta con pietra di Trani ed il monumentale portone venne fedelmente riprodotto da un artigiano anconitano. La Loggia dei Mercanti riparati i danni prodotti dalla guerra e riaperta al pubblico il 21 novembre 1952, continuò ad essere sede di contrattazioni commerciali e sala di convegno per manifestazioni culturali.

intero bene, La proprietà della Loggia, inizialmente del Comune, dopo il 1532 passò alla Camera Apostolica.

intero bene, Con decreto 27 giugno 1811 n 145, a firma dell'Imperatore e del ministro Aldini, viene creata la Camera di Commercio Arti e Manifatture di Ancona alla quale successivamente il Governo "concede la gran sala conosciuta sotto la denominazione Loggia dei Mercanti", allo scopo di stabilirvi la Borsa. Durante il periodo di possesso demaniale i mercanti pagavano per l'uso seicento lire l'anno

intero bene, Nel 1443 la Loggia, precedentemente costruita su disegno di Moccio Senese, come testimonia Lando Ferretti, era in corso di ristrutturazione ad opera di Giovanni Pace (detto il Sodo).

intero bene, La Loggia dei Mercanti fu costruita su disegno di Moccio Senese, come testimonia Lando Ferretti.

intero bene, Il terremoto del 1972 provocò diversi danni al tetto dell'edificio, con infiltrazioni di acqua che incominciarono a provocare seri danni alla volta in camorcanna e a alle strutture.

intero bene, Dal 1975 iniziarono i lavori di risanamento divisi in diversi lotti. Essi riguardarono lo smontaggio del tetto e delle capriate fatiscenti, con la sostituzione di elementi in ferro

Datazione
XX - XX

Localizzazione
(AN) Ancona

Identificatore
11 - 00047059

Proprietà
CDGG=proprietà Ente pubblico non territoriale; CDGS=Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura della Provincia di Ancona;