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PALAZZO BUONACCORSI

Autore
Gregorini Ludovico progetto originario

Tipo
palazzo signorile

Descrizione

area di sedime, Sull`area dell`attuale palazzo sorgeva la chiesa di S. Michele di cui si ha notizia fin dal 1241. Annesso vi era il cimitero della cattedrale e l'orto. Dalla metà del sec. XVI e fino alla fine dello stesso il sito subì forti trasformazioni ad opera dei Giardini e dei Compagnoni che procedettero alla costruzione di nuove abitazioni, acquistando suolo pubblico fin dal 1551. Nel corso dei recenti lavori di restauro dell'edificio per la riparazione dei danni provocati dal terremoto del 1997 è stata avanzata l'ipotesi di identificare la vecchia Chiesa di S. Michele con il piano terra del corpo edilizio che al piano superiore ospita la Sala dell'Eneide.

Palazzo Centini, Alla metà del sec. XVII la famiglia Centini che, al seguito del cardinale Felice, futuro vescovo di Macerata, era subentrata ai Giardini (11 dicembre 1646), fece erigere sull'angolo sud-est del lotto un prestigioso palazzetto corrispondente, al piano terra, all'attuale androne e ai quattro ambienti laterali. Le pertinenze del palazzo si estendevano fin quasi alle retrostanti mura urbiche. Contemporaneamente la famiglia Conventati occupò la parte rimanente dell'isolato ed ebbe in enfiteusi la chiesa di S. Michele con due case e l'orto.

Palazzo Centini, Il 9 novembre 1697 Simone Buonaccorsi acquistò da Felice Centini il palazzo che era a due piani con una loggia, delle cantine e una grotta.

Palazzo Centini, Nel 1701 iniziò la ristrutturazione di palazzo Centini probabilmente con l'intenzione di prolungarlo sul retro e di sopraelevarlo. Il progetto del palazzo è tradizionalmente attribuito a Giambattista Contini, presente a Macerata solo nel 1705. E' molto probabile che il Contini intervenne solo in un secondo momento, mentre questa prima fase fu seguita dall'architetto romano Ludovico Gregorini (forse per conto o in nome del Contini) a favore del quale risulta un pagamento di 15 scudi e settantacinque monete effettuato nel 1710 `per disegni fatti dall'inizio della fabbrica`.

area di sedime, Il 3 aprile 1702 Simone Buonaccorsi acquistò dai Conventati due case poste sul fianco ovest del palazzo seicentesco. Il 6 luglio completò l'acquisizione di tutto il lotto con l'acquistò di altre case con orto e della chiesa di S. Michele (che nel frattempo era stata ridotta a cimitero), poste a nord-ovest. Tra l'altro si impegnò a ricostruire il cimitero presso la contrada di Fonte Maggiore.

intero bene, I lavori proseguirono quindi sul corpo principale come semplice accorpamento e sopraelevazione di tre edifici. I moduli stilistici del seicentesco Palazzo Centini furono estesi su tutto il prospetto principale che acquistò così l'attuale aspetto unitario. I lavori proseguirono fino al 1707 e interessarono anche i due corpi laterali fino all'altezza della corte principale.

intero bene, La decorazione pittorica del corpo principale iniziò nel 1707 con Carlo Antonio Rambaldi aiutato per le quadrature da Antonio Dardani.

intero bene, Il 3 gennaio 1708 morì Simone Buonaccorsi lasciando suo erede il figlio Raimondo che completò il palazzo con l'aiuto del fratello Filippo, abate di S. Quirico, probabile ispiratore del ciclo pittorico della galleria.

corpo nord-ovest, Dall`analisi della forma del palazzo risulta che il corpo nord ovest fu aggiunto in una seconda fase, nella quale potrebbe essere intervenuto il Contini, a favore del quale risulta un pagamento di 15 scudi e settantacinque monete effettuato nel 1708 `per alcuni disegni`. I lavori terminarono entro il 1710.

Galleria dell'Eneide, Raimondo Buonaccorsi, nell`estate del 1710, chiamò Michelangelo Ricciolini per decorare la volta del grande salone di rappresentanza, noto come Galleria dell'Eneide, con un affresco rappresentante le Nozze di Bacco e Arianna. I lavori si svolsero in due fasi: nella prima, che va dalla fine del 1710 alla primavera del 1712, l'opera fu portata avanti da Michelangelo, mentre nella seconda, che va dal 10 ottobre 1713 al febbraio del 1715, subentro il figlio Nicolò.

Galleria dell'Eneide, La decorazione della Galleria continuò fino al 1721, anno in cui Enrico Scipione Cordieri, collaboratore di Nicolò Ricciolini, venne pagato per gli ornati. A lui sono attribuiti anche i dodici portelloni e gli sguinci delle finestre.

intero bene, Tra il 1712 e il 1715 il palazzo e la Galleria dell`Eneide furono dotati di numerosi quadri commissionati agli autori delle decorazioni e ai più affermati artisti dell'epoca. Si ricordano i nomi di Francesco Solimena, Gregorio Lazzarini, Giuseppe Maria Crespi, Giuseppe Gambarini, Paolo De Matteis, Gian Gioseffo del Sole

intero bene, Tra il 1706 e il 1722 sono documentati altri pagamenti a favore di Berdini (o Bardini), Vibri e Capochini indoratori

corpo nord, Il 27 agosto 1714 i Buonaccorsi acquistarono un vicolo che univa via della Ripa (attuale via Armaroli) con le stalle dei Compagnoni, mentre il 19 febbraio 1716 completarono l'acquisizione del lotto con un altro acquisto. Ciò permise di completare il palazzo con la costruzione del corpo nord destinato probabilmente ad abitazione della servitù e a depositi. Tale corpo chiudeva una corte di servizio, probabilmente sistemata a giardino, sulla quale si aprivano le scuderie e la rimessa delle carrozze. Il cortile principale, posto a livello dell'ingresso principale ad una quota superiore, era raggiungibile con due scale addossate alle due ali del palazzo.

cortile superiore, Nel mese di settembre del 1711 giunsero a Macerata tre statue, raffiguranti le Fatiche di Ercole, eseguite dallo scultore padovano Giovanni Bonazza. Furono collocate sulla balaustra che divideva il cortile superiore con quello inferiore. La prima a destra è firmata 'Jo./ Bonazza'.

intero bene, Nel 1746 i Buonaccorsi furono ammessi al patriziato romano e nel mese di novembre del 1750 si trasferiscono a Roma. Da quel momento iniziò la decadenza del palazzo che fu parzialmente affittato.

evento storico, Nel 1766 soggiornò nel palazzo l`erudito riminese Giovanni Bianco, conosciuto col nome di Iano Planco. Dieci anni dopo fu la volta del marchese De Sade, mentre la Regina di Napoli vi fu ospite nel 1783. Nel 1799, dopo il sacco della città, vi si insediò il comandante francese Pontavice. Il vicerè Eugenio Beauharnais fu ospite nel 1808, mentre il 26 luglio 1826 vi dimorò Girolamo Bonaparte.

secondo piano, Il 20 settembre 1822 Carlo Bandini prese in affitto l`intero secondo piano, una parte del terzo, la cucina al piano terreno e la stalla piccola con l'uso in comune della rimessa.

intero bene, Nel 1823 il palazzo versa in cattive condizioni ed è interamente affittato.

intero bene, Nel 1841 furono ripristinati gli intonaci nell`androne e nel loggiato, fu restaurato un tetto nell'abitazione di un affituario e furono realizzati piccoli lavori di ristrutturazione.

intero bene, Nel 1853 i Buonaccorsi rientrarono a Macerata. L`edificio fu restaurato e sopraelevato dal conte Flavio junior a partire dal settembre 1853. Il rialzamento interessò i corpi di fabbrica laterali e, molto verosimilmente, l'ultimo piano della loggia. Sembra infondata l'ipotesi che la loggia possa essere stata costruita in questo periodo perché essa è citata in una lettera di Raimondo Buonaccorsi scritta nel 1721.

corpo principale, Nel corso del sec. XIX fu realizzato un piccolo montacarichi che metteva in comunicazione le cucine, poste al piano terra, con i piani superiori.

androne, Il pavimento dell'androne fu rifatto in legno di quercia nel 1858.

ringhiera, Nel 1891 cadde la ringhiera di pietra del palazzo a causa di un colpo di vento.

intero bene, Il 15 luglio 1913 il palazzo passò ad Amerigo ed Orlando Buonaccorsi che lo divisero operando delle trasformazioni interne.

loggia, Nel 1913 la loggia fu chiusa con vetrate.

lato ovest, Il 22 giugno 1922 i Buonaccorsi cedettero al Comune una porzione di orto larga tre metri per tutta la lunghezza del prospetto ovest per fare l'attuale vicolo Buonaccorsi.

cortili e corpo nord, Nel 1929 il corpo nord fu affittato alle officine FIAT. Il cortile inferiore fu coperto con una struttura in cemento armato, mentre il terrapieno del cortile superiore fu sbancato per costruirvi un'autorimessa interrata accessibile da via Armaroli tramite una rampa ribassata. Il grande arco di uscita a nord fu tamponato.

intero bene, Nel 1960 l'Istituto di Credito Fondiario accese un'ipoteca sull'edificio.

piano terra e piano nobile, Nel 1962 il Comune di Macerata prese in affitto il piano terra e il piano nobile

intero bene, Nel 1967 il palazzo fu acquistato dal Comune di Macerata.

intero bene, Nel 1973 furono realizzati alcuni lavori per ospitare l`Accademia di Belle Arti. Furono rifatti e spostati infissi

coperture, Nel 1984 furono rifatte le coperture.

intero bene, Il giorno 26 settembre 1997 ha inizio una serie di scosse sismiche che provoca nell'edificio i seguenti danni: cedimenti fondali

intero bene, Il 31 ottobre 2000 la Conferenza servizi approvò il progetto di restauro che prevedeva tra l'altro: consolidamento fondale con semicordolo e micropali

intero bene, I lavori di riparazione dei danni nel 2006 sono quasi terminati.

Datazione
XIII - XVI

Localizzazione
(MC) Macerata

Identificatore
11 - 00007657

Proprietà
CDGG=proprietà Ente locale; CDGS=Comune di Macerata;