TRINITÀ CON CRISTO MORTO
Tipo
dipinto
Descrizione
Il dipinto va identificato con l'esemplare che si trovava a Pesaro, nel palazzo Olivieri-Machirelli, così descritto da Gaetano Giordani: `il Padre Eterno che tiene sulle ginocchia il Figliolo morto` (Bologna, Bib. Archiginnasio, Ms 1794, c. 169) e non con la Santissima Trinità trovata nello studio di Bologna alla morte del pittore dagli eredi, che, descritta come abbozzo, non coincide però nelle misure (80x90circa). Il dipinto si colloca nell'ultimo quinquennio di attività del pittore, quando sempre più fitte diventano le sue sperimentazioni e ricerche sul fare pittorico con grande libertà nella stesura, continui pentimenti e non finiti, categoria quest'ultima cui appartiene l'opera in esame (mancano le mani del Padre Eterno e la colomba dello Spirito Santo). Determinante per la datazione è stato il confronto con due disegni preparatori, quello della Biblioteca National di Rio de Janeiro (inv. 442) e quello del Musée des Arts Decoratifs di Lione (inv. 346/a verso); si noti però nel primo, in basso a sinistra, è raffigurato un uomo addormentato che non appartiene alla stessa invenzione del dipinto, ma va ricondotto alla Resurrezione di Collezione Seibel di Boston, documentata al 1646.
Soggetto
Trinità con Cristo morto
Datazione
sec. XVII DTZ.DTSI=1643 DTZ.DTSF=1648 Motivo della datazione: analisi stilistica
Materia e tecnica
olio su tela
Misure
Altezza=190; Lunghezza=126;
Localizzazione
(Edimburgo) luogo di provenienza: (AN) Ancona
Collocazione
National Gallery of Scotland - National Gallery of Scotland
Identificatore
11 - 00000342
Proprietà
proprietà Ente straniero